Il viaggio di Nadia
Data: 08/10/2018,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Sensazioni
Autore: fallingslips, Fonte: RaccontiMilu
Qualche anno fa, proprio in concomitanza con la prenotazione delle vacanze, chiamò una mia vecchia amica, Rebecca: aveva un problema. Si era appena trasferita a Funchal e doveva traslocare tutta la sua roba sull�isola, così mi chiese se, in cambio di ospitalità gliela potessimo portare noi, era la grande occasione per ritrovarsi dopo tantissimi anni.Valerio, il mio ragazzo, saputa la cosa insistette perché ne cogliessimo l�occasione, tuttavia io, pur contenta di rivedere Rebecca, sentivo una strana sensazione.Dovete sapere che io e Rebecca siamo cresciute insieme in un piccolo paesino, lei, più grande di un paio di anni, è sempre stata una sorella per me, mi ha aperto al mondo e mi ha difeso, ma in un certo senso mi ha anche oscurata, mantenendomi in uno stato di perenne fanciullezza. All�epoca la veneravo, eppure quando ci separammo, mi sentì rinascere.Accettammo l�invito, erano molti anni che non la vedevo e in fondo mi mancava parecchio: all�aeroporto ci raggiunse il suo fidanzato, l�esatto contrario di ciò che mi aspettavo, era poco più di un ragazzo, molto timido, carino ma decisamente poco provocante, non il classico tipo che avrebbe attratto Rebecca, che non fosse cambiata?Arrivati sull�isola ero impaziente di vederla, dovevo affrontare le mie paure, farle capire che ora ero anche io bella, seducente e matura, e che avevo pure un ragazzo niente male. In un certo senso affrontavo me stessa. Mentre Valerio andava a prendere i bagagli, Riccardo, questo il nome ...
... del ragazzo, mi rivolse la parola.�Rebecca mi ha parlato molto di te� disse�anzi, in realtà sono settimane che ne parla, ma non se la sentiva di invitarti fino a quando non l�ho convinta�.�Anche io sono ansiosa di vederla, sai siamo state migliori amiche, come si dice..� aggiunsi�Spero che vi troviate bene, ecco� era veramente timidissimo, il classico genere che poteva piacere un tempo a me, ma di certo non alla femme fatale Rebecca.Ed eccola li, alla fine arrivò.�Nadia�, urlò, abbracciandomi.Era, veramente, diversa. Vestita da ufficio, capelli lunghi raccolti, nemmeno un filo di trucco, le sue forme nascoste da un abito formale: poteva essere un�altra persona. Durante il tragitto che ci portò a casa non smettemmo di parlare un secondo, nemmeno mi accorsi che era notte fonda, ci salutammo e andammo a dormire, senza disfare nemmeno i bagagli.La mattina ci svegliammo con calma, Rebecca ci aveva detto di andare in spiaggia e che ci avrebbe raggiunto lei di pomeriggio e così facemmo. Sarà stato il sole, il clima, l�oceano o più probabilmente il fatto di essere finalmente libera dalla figura di Rebecca, ma ero elettrizzata, ho passato la vita a cercare di imitarla e ora, forse, sono me stessa.Dopo una mattinata passata sulla calda sabbia, la spiaggia si affollò improvvisamente, probabilmente per la pausa di mezzogiorno dei lavoratori o per l�arrivo dei turisti. Decidemmo di fare un tuffo, o meglio Valerio mi portò a forza nel mare.Era tutto talmente fantastico che mi lasciai ...