La caserma dei giochi proibiti
Data: 09/10/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: ClubGodo87_II
Un normale pomeriggio di ottobre, un auto, un pranzo con amici e la voglia di evadere un pò.
Comincia tutto così in quel giorno che mi cambiò la vita e la visione del mondo.
Comincia così l'esperienza più estrema della mia vita.
E' vero, lo ammetto, forse avevamo un pò esagerato..ma in fondo eravamo giovani e spensierati.
Un gruppo di quattro ragazzi e due ragazze in un parco apparentemente spopolato, intervallato da imponenti alberi di pioppo agitati da un dolce vento di fine estate.
Un pò per il vino, un pò per l'ottima compagnia, cominciammo a scaldarci.
Prima qualche sguardo, poi alcune battute inequivocabili..ed i pantaloncini dei maschietti diventarono più "gonfi" del solito.
Io e la mia amica Fabiana decidemmo di spingerci un pò oltre il nostro limite abituale.. Ci avvicinammo, cominciammo a baciarci sfiorandoci dolcemente. Indossavamo canotte molto aderenti che non lasciavano immaginare proprio nulla. I vestiti erano la nostra seconda pelle, dalla quale facevano capolino quattro capezzoli ormai completamente turgidi in attesa di essere succhiati come grappoli d'uva matura.
Giorgio, Filippo, Luca e Mirko iniziarono ad osservarsi increduli, ravanandosi nelle mutande ancora sbalorditi di ciò che stava accadendo. Poi si avvicinarono timidamente ai nostro corpi, ormai evidentemente predisposti ad intraprendere un'avventura sconvolgente: un rapporto sessuale di gruppo.
Due ragazze timide ed inesperte si trovarono quattro stalloni in erezione a ...
... demarcare la zona rovente di quel parco comunale. Gli elastici si allargarono per far uscire altrettante nerchie durissime e completamente scappellate, ad eccezione di Luca che necessitò dell'aiuto della mia lingua per risplendere al sole d'ottobre.
Cominciammo a succhiarli, maneggiarli, farci occupare le mani e la bocca da quei birilli di carne venosa. Continuammo a usare saliva e palato, ad accrescere la loro voglia di essere lucidati come candelabri d'argento.
La sensazione di riempimento ed eccitazione, il tremore, la tachicardia del chiedersi dove saremmo finiti.
Quella sensazione svanì presto, per lasciare spazio al timore.
Senza accorgercene, fummo raggiunti da una pattuglia di carabinieri in perlustrazione nella zona. Il quartiere era infatti poco popolato e spesso occupato da microdelinquenti e spacciatori. Neanche loro potevano credere alla scena che avevano trovato. Due donne completamente riempite da ottimi cazzi giovani e marmorei.
Gli ansimi vennero rotti dal loro arrivo; perentorio, freddo, veloce e sconvolgente.
Uno dei ragazzi provò a scappare ma venne minacciato da uno degli agenti, quindi tornò tra noi. Ci chiesero i documenti, compilarono alcuni fogli e...inaspettatamente..portarono in questura solo me e Fabiana.
La macchina percorreva un lungo viale di periferia, nel tragitto che ci avrebbe forse portato ad una cella. I due cominciarono a fare battute, ci provocarono prendendoci in giro.
Dopo qualche minuto arrivammo alla centrale, ...