1. La caserma dei giochi proibiti


    Data: 09/10/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: ClubGodo87_II

    ... ancora spettinate e piene di quell'umida saliva appiccicosa che fino a poco prima era servita a lubrificare le aste dei quattro amici.
    
    Ci chiesero di aspettare qualche minuto all'ingresso, per poi essere condotte ad una cella usata per i fermi temporanei. Attendemmo lì almeno un'ora prima che qualcuno tornasse da noi..per poi capire come avremmo scontato la nostra pena.
    
    Arrivò un ragazzo sulla trentina, dall'accento napoletano. Capelli rasati, occhi scuri e viso squadrato. Denti bianchissimi e labbra carnose. Ci guardò, aprì la porta del gabbiotto ed entrò con fare sicuro.
    
    Senza dire una parola cominciò a slacciarsi i pantaloni della divisa. Appoggiò la cintura dell'uniforme, poi un rumore chiaro nel silenzio ci fece capire che era il turno della zip. Guardandoci con fierezza ci mostrò lo slip grigio dal quale era emblematica la visione di un pisello molto grosso, appoggiato lateralmente e difficilmente arginabile dalle mutande; tanto che un grosso prepuzio spuntò dalla parte superiore dell'elastico.
    
    Con un gesto rapido fece cadere l'ultimo vestito rimasto sul suo corpo scultoreo. Pelle olivastra, grossi capezzoli abbracciati da un folto pelo scuro e da pettorali atletici. Una sottile striscia di pelo conduceva il nostro sguardo all'inguine, dal quale troneggiava un'asta durissima che puntava a noi. Ai nostri orifizi.
    
    Ci disse che dovevamo obbedire a qualsiasi sua richiesta, per uscire da lì senza problemi. Cominciò a farselo leccare da Fabiana che attonita ...
    ... iniziò a farsi riempire il cavo orale da questo pene gigante. Con fatica riuscì a lucidarlo tutto fino a quando lui decise di saggiare la mia morbidezza intima.
    
    Sputò sulle mie grandi labbra, già bagnate..e sentii il suo cazzo farsi spazio dentro di me. Un affondo secco tra le mie carni, come un sottomarino nelle profondità dell'oceano.
    
    Mi prese per i fianchi, mi bloccò a lui. Cominciò a spingere, spingere forte. Sentivo la sua cappella arrivare ai miei livelli più inesplorati. Mi cavalcò, vedevo i suoi polpacci stendersi e contrarsi ad ogni colpo.
    
    Dopo qualche minuto cominciò a gemere ancora più forte e d'un tratto mi avvisò che stava per venire.
    
    Lo implorai di non venirmi dentro ma lui mi azzittì ricordandomi cosa rischiavo se non avessi obbedito.
    
    Un caldo e corposo getto interruppe la sua frase per lasciare spazio ad un gemito di piacere. Affondò ancora qualche secondo il suo sesso dentro di me, per poi scrollarsi la cappella dalle ultime gocce di seme rimaste.
    
    Nel vestirsi mi disse che la penitenza non era ancora finita. Io rimasi a pecorina, tremolante ed un pò eccitata. Di lì a poco capì che stava avvenendo il cambio della guardia nelle nostre caverne calde.
    
    Arrivarono altri due colleghi che senza fare cenni si abbassarono i pantaloni alle ginocchia e ce lo infilarono dentro. Fabiana cominciò a urlare, urlare di piacere. Il suo partner la scopava senza sosta, facendo finta di non sentire le sue grida di dolore miste a godimento. Vedevo i loro corpi ...