1. Inseguito da un orso


    Data: 10/10/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Lucien Rousseau, Fonte: EroticiRacconti

    La stagione dei funghi era giunta ed io e mio fratello Marco, come solito, ci apprestavamo a partire per i boschi. Una bella quantità di funghi ci avrebbe permesso di fare dei soldi e poter pagare la manutenzione del vecchio trattore. Marco era in cucina a preparare dei panini, mentre io sistemavo, nella borsa, i coltelli e gli elastici con cui legare i mazzetti di funghi. Un urlo di dolore provenne dalla cucina: si era tagliato una mano mentre tagliava del formaggio. L'ora della partenza era ormai giunta e non potevamo perdere altro tempo a medicare la ferita. Perciò, Marco rimase a casa e mi assicurò che mi avrebbe eventualmente raggiunto qualche ora dopo. Mi incamminai verso i boschi su cui la nostra cascina si affacciava. Dalla finestra della cucina sembrava poter toccare i suoi alberi ma era un effetto ottico perché, più o meno, avrei dovuto camminare per almeno un'ora. A passo svelto raggiunsi l'entrata del bosco e mi inoltrai alla ricerca dei funghi. Il bosco alternava viuzze dritte ad altre in picchiata, che non permettevano, girandosi, di scorgere ciò che ci si era lasciati alle spalle. Una scesa era abbastanza ripida e, senza prestare molta attenzione, decisi di fare un salto ma feci male i miei conti: caddi subito a terra di pancia col sedere in aria. Il pacco strusciò per un attimo sul terreno umido e soffice e provai un misto di piacere e dolore, dovuto alla caduta. Mi voltai per assumere la posizione seduta e darmi una spinta per rialzarmi; fu allora che ...
    ... intravidi sulla sommità della viuzza, dietro un cespuglio fitto, un braccio pelosissimo e rossiccio, con delle unghie lunghe. Il panico mi percosse l'inguine e fui preso da una sensazione adrenalinica che passò per il pube, per lo scroto fino allo stomaco. Mi diedi uno slancio e iniziai a correre: un orso mi aveva avvistato e aveva cominciato a seguirmi. Sentivo i suoi passi, sempre più forti e vicini, ma non ebbi il coraggio di voltarmi. Correvo forte e il sudore mi impregnava anche i capezzoli ma non fu abbastanza. Mi raggiunse e tutto si fece buio. Mi risvegliai dopo non so ben dire quanto; ero su una superficie di legno, su un pavimento, cosparso di un po' di pagliuzza. Mi guardai intorno e scoprii di essere seminudo, con le mutande bagnate e sporche di terreno. Le gambe spalancate a tal punto da poter sentire la tensione dell'ano. Le caviglie e i polsi legati da elastici, i miei elastici! Diedi un urlo ma riecheggiò nell'aria vuota e calma. Un filo di luce cominciò a farsi strada dalla porta e intravidi un piede, grosso e peloso, sporco di fango, mentre si faceva sempre più chiara la figura di un uomo grosso e alto, dalla costituzione possente. La luce andò a scoprire una parte di quella figura scura: il suo pene penzolava, era imponente e mi incuteva timore, sovrastato da un cespuglio di peli rossi che brillavano al contatto col sole. La porta fu spalancata tutta e l'uomo era interamente visibile: la testa era un tutt'uno con la barba, le spalle, il petto e il resto del corpo ...
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