1. Non era previsto Cap. 18 La verità viene a galla


    Data: 10/10/2018, Categorie: Tradimenti Autore: Vicx

    ... bocca, nel suo culo, le chiesi di farlo suo anzi di farlo nostro. Non aveva ancora realizzato in pieno la verità che le stavo confessando, la credeva ancora una fantasia e finalmente decise di lasciarsi andare. “Come nostro? Quello casomai lo prendo io… facile per te! A me farà male…. Dai almeno aiutami… vieni qui vicino fammi baciare il tuo mentre lui mi prende la fica”. “Vorrei essere li.. mentre entra, voglio vedere le tue carni aprirsi, voglio vedere il tuo corpo ansimare sotto le sue spinte, voglio raccogliere ogni goccia del vostro piacere, gustarne il sapore, sapendo che quando verrà ti annegherà di sperma, quanto non ne hai mai visto, bagnerà ovunque, perché non saprai contenerlo. Tu ancora non lo sai ma io l’ho visto venire” “Come lo hai visto venire? Hai un altro video? Dai fammelo vedere! Presto non resisto lo voglio, dai amore presto!" “Ti confesso che è molto eccitante… sai ha eccitato anche me, al punto che…. Non so spiegarti Anna, ma lo avrei voluto sulle labbra anche io” “sei veramente un porco amore… hai delle fantasie veramente morbose, scopami ora perché non resisto più”. Rimanemmo sul letto ancora un po’, lei pensierosa mi domandò perché ormai la desideravo solo così ormai, si sentiva sporca dopo.. e piena di sensi di colpa. Conoscevo bene quel sentimento, quella sensazione, ne ero pieno ormai, e trovai la forza per confessare. Ammisi tutto, e vidi Anna impallidire, incapace di capire fino in fondo dove ero arrivato con lui, attesi che si calmasse, ...
    ... cercai di farle capire cosa provavo e mostrai il video di lui che veniva sulla sua foto. Prima stupita, poi inorridita quando si rese conto della foto sulla quale lui veniva, viveva contemporaneamente due sensazioni, quella inebriante e orgogliosa grazie alla soddisfazione femminile di vedere la sua immagine utilizzata per dare piacere, a quella tragica legata al mio tradimento, un tradimento che via via diventò insopportabile. “Come hai potuto Stefano” poi, si chiuse in un silenzio che durò fine a sera. La sera a cena esordì con una domanda: “Mi credi veramente una puttana Stefano? Dimmelo, perché io non capisco più cosa siamo, cosa sono io… e cosa sei tu. Mi sento sporca adesso, quel video.. quel cazzo che viene su di me, quello sperma me lo sento sulla pelle ora, e ti odio ora perché.. non ti perdonerò mai di quello che hai fatto, e di quello che mi farai fare.. Vuoi che faccia la troia per te? Vuoi farmi rivedere il video? Dai, se è questo che vuoi, fallo. Scopami qui sul tavolo, se ne sei ancora in grado… o se preferisci masturbati mentre io lo guardo”. Si alzò il vestito e con atteggiamento invitante mi chiese il telefono. Ero un pezzo di ghiaccio, incapace di muovermi, le passai il telefono e sprofondai in poltrona, volevo solo vederla, volevo solo masturbarmi, pensando a lei, pensando a lui. Presto il cerchio si sarebbe chiuso, a questo pensavo mentre lei lo guardava e riguardava.. mentre si toccava… mentre con frasi irripetibili apprezzava lui davanti a me, a come lo ...