Il brivido del caso
Data: 11/10/2018,
Categorie:
Lesbo
Dominazione / BDSM
Autoerotismo
Sensazioni
Autore: dolcemaliziosa89, Fonte: RaccontiMilu
... aperta e oscena. Pensai all'ultima volta che l'avevo fatto, una settimana prima: ero rimasta a casa da sola e dopo pranzo mi ero sdraiata sul letto messaggiando col mio ragazzo. Per qualche parola lievemente piccante mi ero eccitata tantissimo, spogliata completamente dalla cintola in giù e dimenando ritmicamente il bacino contro una mano a pugno che premeva contro la clitoride, mi era bagnata tantissimo. A quel punto avevo infilato due dita dentro di me e preso a martellarmi dolcemente il clitoride stabilendo una profonda sintonia tra le due mani che mi sconvolgevano l'apparato riproduttivo: ero venuta in pochi minuti per poi rivestirmi e abbandonarmi ad un sonno profondo e ristoratore. Avevo gridato, incurante che qualche vicino avrebbe potuto sentirmi attraverso le finestre semi-aperte. Non mi toccavo spesso: preferivo di gran lunga avere rapporti col mio ragazzo, ma una volta la settimana era raro mancassi l'appuntamento anche con me stessa....specie se ero tesa e avevo bisogno di scaricare la tensione.Fui distolta da quei discorsi dal ritorno di Arianna, ma proprio allora iniziò una tortura inaspettata che mi gettò nella più profonda confusione: dopo pochi minuti capii, o meglio secondi, scorsi con la coda dell'occhio che s'era tolta l'intimo sotto perché accavallando le gambe potei intuire la sfumatura rosa del suo sesso che mi parve completamente depilato o quasi. Il cuore iniziò a battermi all'impazzata e lei, quasi per provocarmi, continuò a parlare e farmi domande ...
... come nulla fosse. Il mio sesso richiedeva attenzioni e di certo stava impregnando di ulteriore nettare caldo le mie mutandine. Speravo solo non si sentisse il profumo della mia intimità che s'effondeva nell'aria.Fortunatamente il tempo era volato, eravamo vicine a Milano e tutto sarebbe finito lì non fosse stato che mia zia mi telefonò per comunicarmi che mia cugina più piccola aveva accusato un forte mal di pancia, sospetto di appendicite, e l'avrebbe dovuta accompagnare urgentemente in ospedale. Mi disse che avrei potuto comunque suonare al citofono di casa sua, perché mi avrebbe aperto mio cugino di 10 anni.Tuttavia fui dispiaciuta da quei contrattempi e spiegai ad Arianna la situazione: subito si offrì di mettermi a disposizione il suo appartamento, anzi disse che me l'avrebbe proposto ugualmente perché le stavo simpatica e già mi considerava una buona amica, a quel punto fece una mossetta ammiccante con gli occhi.Aggiunse che viveva con due coinquiline della sua età che frequentavano giurisprudenza come lei, ma in quel periodo non erano ancora arrivate perché i loro corsi sarebbero iniziati solo tra due settimane: avremmo quindi avuto un'ampia casa in buona posizione cnetrale tutta per noi.Decisi di fidarmi, non avrei avuto ragioni per non farlo: sembrava davvero una persona educata e ideale per far conoscenza. Chiamai mia zia per spiegarle come avevo risolto il problema: tutta preoccupata per il problema occorso a mio cugino, non ebbe problemi ad accordarmi il permesso. ...