APPUNTAMENTO COL PASSATO
Data: 12/10/2018,
Categorie:
Anale
Prime Esperienze
Autore: giessestory
... Motel, lui potesse riaccarezzare ciò che desiderava da oltre vent’ anni: non si sarebbe tirato indietro, ne era certa.Infine, poteva portare a termine la più rischiosa delle follie, farsi accompagnare fino a casa, dove di certo il marito c’ era già e vedere quali sviluppi avrebbe preso la situazione.Troppe volte avevano parlato di quella follia, troppe volte lui l’ aveva costretta a ripensare a quello strano periodo giovanile, nel quale era carnefice e succube, di quel ragazzo, grasso e stupido, ma che la chiavava sempre, come un toro da monta.Lui la desiderava, come si desidera il pane, e pendeva letteralmente dalle sue labbra e dalla sua figa.Come un cane fedele aspettava il suo osso ... in qualsiasi forma esso si sarebbe presentato.Lei decideva!A volte gli mostrava il suo corpo e si carezzava ordinandogli di farsi una sega veloce e di venire per terra, altre volte lo voleva in bocca nei posti più impensabili e, quando si fece abbastanza coraggio da prenderlo lo convinse ad incularsela, cosa che all’ inizio al ragazzo faceva quasi paura.Invece, era proprio lei, che superati i primi dolori, lo incitava a sfondarle il culo, chiavando con rapidità e scendendo nel profondo del suo buco, fino ad eiaculare dentro di lei, che prona e sfiancata non aspettava di meglio che essere inondata nel culetto, stretto e delicato.Questo fatto ... ed altre cose, non aveva ancora avuto il coraggio di raccontarle a suo marito.Basta, era ora di fare ciò che andava fatto.Così, a bruciapelo, ...
... decise.- Portami verso casa, Nick! – e mentre lo diceva, accavallò le cosce, lasciandosi andare, finalmente, e provocando con la visione del reggicalze che spuntava sulle calze di seta la libidine di quell’ omaccione, ormai poco più di un estraneo per lei.- Ma ... ma ... – biascicò Nicola – ma come, non andiamo più a cenare qualcosa? Io ci tenevo tanto a parlare un po’ con te ... – l’ uomo era confuso, deluso, ma Melania, che finalmente aveva deciso di “dedicarsi” a lui disse con voce suadente – E chi ti dice che non parleremo insieme? –- Ma, se ti accompagno ... tu vai via, no? –- No! Probabilmente, no – aggiunse la donna – tu ricorda che devi obbedirmi, come sempre. E adesso l’ ordine è: portami a casa –Nicola deglutì terrorizzato: - A casa ... a casa? Sopra? –- E dai non scocciare, come sei diventato pesante! – poi cercando sul cruscotto – Ma non c’ è un po’ di musica in questa macchina? – e accese lo stereo.Mentre si avvicinavano alla zona lei fece di tutto per tirare ancora più sopra la gonna, fino alle mutandine e senza ritegno.- Sei “fatta” ancora più bella, più donna ... di allora – disse Nicola, sincero.Lei con gesto superficiale gli carezzò i pantaloni alla ricerca del contatto col suo cazzo.Era già gonfio, come ricordava. Buon segno, pensò.8Arrivarono in prossimità della villetta in cui abitava lei, per una serie di fortunate circostanze la casa era posizionata in un enorme parco isolato dove, per circa dieci mesi all’ anno vivevano da soli. Le altre, poche famiglie che ...