Perverse idee
Data: 14/10/2018,
Categorie:
Lesbo
Etero
Sesso di Gruppo
Autoerotismo
Autore: PeoniaBlu, Fonte: RaccontiMilu
Nella testa sei un sale che i miei fluidi corporei non riescono a sciogliere. Con forza indecente ti aggrappi alle vene che stringi con foga fino ad ostruirne il drenaggio.Mi sento leggera fino a volare e salgo su, in alto, tra reminiscenze di sogni e briciole di vita che raccolgo sulla punta della lingua e che, mescolandosi alle mie voglie, come miele addolciscono le mie perverse idee.Ho solo me stessa in questa danza di psichedeliche melodie e forme mutanti, colori vividi e acerbe idee di godimento. Bramo di te, Anima maledetta quanto la mia stai lì, giustiziata nella penombra delle tue fragilità fredde che oscurano la tua mente irrequieta ed io sono qui a desiderarti e maledirti, le mie membra tremano di te, di vibrante agonia che i miei sogni cercano di afferrare e di bloccare tra queste righe nere, inseguono un appiglio di salvezza.Sei inquietante come il buio al calar oltre gli occhi e la percezione di due anime erranti.Le nostre anime che continuano a cercarsi per altri mondi ed è questo che non mi permette di dormire la notte. Tre puntini sospensivi mi danno un biglietto di sola andata verso te, non c�è ritorno in quanto non c�è meta concreta. Ho solamente il mio corpo di bianca vernice, dall�odore di succhi torchiati da frutti voluttuosi impregnanti le mie labbra.Come l�essenza di incenso il desiderio dilaga ripensando ai tuoi respiri, brevi e caldi, scivola lungo le pareti e sul soffitto verso il quale sono diretti i miei capezzoli turgidi, statuari e purpurei si ...
... ergono sui seni nivei e morbidi che una coppa di champagne potrebbe accogliere senza difficoltà.Scivola il desiderio, come un liquido caldo e denso, come il tuo sguardo che scarta il mio mistero, mentre quest�ultimo pulsa impaziente in attesa di un morso o di una carezza di quella lingua che dovrebbe essere lì: ora! A gambe schiuse, nuda, sotto la vestaglia di seta bronzo, mossa da una parte incosciente di me, mossa da remoti e lontani desideri da quegli sguardi che mi attendono senza pur mai avvicinarmi, la mia mano si muove. Mi accarezza come se fosse un corpo estraneo lentamente prende familiarità con il mio corpo� scende epidermica fino a che si immerge nei miei umori e la mia bocca, in un respiro lento si apre.Le palpebre scendono e si apre il sipario.Sono poggiata ad uno sgabello in metallo, alto, al quale � nonostante la mia altezza- arrivo solo grazie ai tacchi a spillo neri e argentati che proseguono indistintamente sulle autoreggenti velate. Pizzo nero sul mio pube� pizzo nero che continua in un corpetto che mi strizza i seni, con quei lacci stretti dai denti della rabbia. Sulla faccia una bombetta che reggo con le mani.Una voce maschile mi annuncia, sta per iniziare la mia esibizione.Sono la dea di quel palco che vede seduti in platea quei maschi eccitati, con i loro occhi e i loro membri puntati dritti verso di me. Una musica lenta inizia, sono ancora immobile come una statua di cera, ho ancora gli occhi coperti dal cappello ma anche quando, con un gesto lo lancerò ...