1. L'ultimo anno di liceo


    Data: 16/10/2018, Categorie: Etero Autore: FlavioGius, Fonte: EroticiRacconti

    Si, ero bruttina allora , una cozza, lo avevo capito da tempo. Avevo preso dalla nonna paterna diceva mamma a papa' approfittando per lanciare una frecciatina alla suocera, mamma mi voleva bene ma vedeva in mia sorella Giulia se stessa da giovane. Giulia era la sua prima figlia e da mamma aveva preso la bellezza ed i lunghi capelli biondi, io invece ero una rossa lentigginosa , un po' grassottella e con il seno piccolo. Quando mi iscrissi al liceo capii che i ragazzi si vergognavano a farmi il filo e le ragazze non perdevano occasione per parlarmi dei loro amori sapendo che l'invidia mi avrebbe roso. All'ultimo anno , ormai quasi maggiorenne, mi ero invaghita di un bel ragazzo moro, il play boy della classe, ma sapevo di non avere speranze. Andrea era proprio bello e, ora che sono donna fatta l'ho capito, era pure un gran bastardo. Si era accorto di questa mia passione e si divertiva con me come il gatto col topo. Un giorno mi chiese di sedermi al suo banco all'ultima fila, lui che era il tipo dominante aveva ordinato al suo compagno di cambiare posto. Io ne fui felice, pensavo che finalmente si interessasse a me e per averlo avrei fatto di tutto. Avevamo una bella professoressa di filosofia, indossava delle gonne molto corte ed aveva un seno prosperoso , belle gambe ed era una bella bruna molto curvy come si usa dire oggi. Ad Andrea la professoressa piaceva moltissimo, praticamente passava l'ora di filosofia a sbirciarle le gambe e a sospirare di desiderio. Mentre la ...
    ... professoressa parlava di Kant mi disse :”fammi una sega” e dicendolo sotto il banco tiro' fuori l'uccello e afferrando la mia mano me lo fece stringere. Io sapevo come erano fatti gli uomini ma non avevo mai visto il cazzo eretto, rimasi a guardarmi stringere quel grosso affare vergognosa ed eccitata nello stesso tempo. “Ma ci vedono tutti , mi vergogno “ dissi inghiottendo a fatica. “Non me ne frega, se vuoi che io esca con te fammela ,ora! Le altre ti invidieranno e basta” rispose con il suo brusco modo di fare. Obbedii, pensare di essere messa da parte era veramente troppo e cominciai a menarglielo come immaginavo si dovesse fare. Le altre ragazze cominciarono a darsi di gomito ridendo e a sbirciare cercando di non farsene accorgere dalla docente, i ragazzi invece mi guardavano con occhi di rapina. Continuai a menarglielo, lui mi chiese di bagnarlo di saliva ed io leccai la mia mano e continuai incantata da quel cazzo cosi' duro e dalla testa lucida e liscia come seta. All' improvviso lui venne con dei fiotti violenti di sperma, bagno' il banco , il pavimento e la mia mano che mi ordino' di pulire leccandola. Fu la prima volta che assaggiai lo sperma, un gusto strano di candeggina che mi faceva venire da vomitare, ma la leccai tutta. La storia si ripete' ogni volta che avevamo filosofia, il suo scopo,capii molto tempo dopo, era di farsi vedere dalla professoressa, voleva che lei vedesse il suo grosso cazzo, ed effettivamente e' stato uno dei piu' grossi che io abbia mai visto, ...
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