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GRAN BEL PASTICCIO -p4-
Data: 16/10/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: coregone
... pensare che quel bastardo si sarebbe fatto Giulia prima di me. Ma che BASTARDO, non lui ma io che pensavo al mio uccello anzichè al modo di toglierla da quell'impiccio e togliermi da quel gelido buio.I pensieri andavano li e li vedevo, ora riuscivo persino a comprendere ciò che dicevano.Giulia era sdraiata su uno dei tavolini del bar in una specie di sgombero, di retro bottega. Essendo alta la testa le penzolava oltre il bordo del tavolo e a fatica, ora, riusciva a risollevarla e tenerla dritta. Le avevano legato le braccia una all'altra con dello spago per riparare le reti, passando sotto il tavolino e assicurando lo spago alle gambe del tavolo. Il tronco di Giulia arrivava giusto al bordo opposto del tavolino e le caviglie le erano state legate, in modo da evitare possibili movimenti, alle altre due gambe del tavolino. La postura era ginecologica, la costrizione le conferiva un'arcatura delle cosce, tale da mettere in vista il monte di venere e quel bel culo atletico.-Ma che cazzo stò pensando! Ma che stronzo sono.- E più me lo ripetevo più i pantaloni, all'altezza del cavallo, si rigonfiavano. Mi stavo eccitando.mi sforzavo di smetterla di pensare a quello e di reagire. Ma nulla, il mio cervello tornava li.Attorno al tavolo contavo forse 6 persone. Tutti maschi. Tra cui il bastardo che mi aveva colpito. Sfoggiava nella mano sinistra un forbicione enorme e ridendo comincio a tagliare il vestito bianco che Giulia indossava. Zac Zac ma niente quel forbicione non avrebbe ...
... tagliato neppure un foglio di carta e così lo gettò a terra. Dalla tasca posteriore uno di quelli che stavano assistendo si levò un taglierino e lo porse al BRUTO. Partendo da una spalla cominciò a tagliare il tessuto lacerando in un attimo il cotone che lo componeva ma anche, appena sopra al seno destro, parte della pelle di Giulia.-BASTARDO! LIBERAMI MA CHE CAZZO HAI IN MENTE DI AFFETTARMI!?- era ancora combattiva nonostante la situazione.Subito uno dei sei si accostò e avido comincio a succhiare il rivolo di sangue che usciva dalla leggera ferita provocata. Con la mano intanto le smanettava il seno che, prorompeva dal bianco della parte sopra del vestito lacero e nonostante la situazione, il capezzolo era turgido e rosso all'unverosimile.Il BRUTO continuò a tagliuzzare il top rendendolo inefficace a nascondere le copiose mammelle di Giulia. Sode e ben proporzionate, aureola perfetta ed un capezzolo che ti avrebbe inchiodato al muro. Poi scendendo tagliò ad uno ad uno tutti i bottoni che componevano l'allacciatura del vestito e con un gesto fulmineo divaricò i lembi aprendosi la vista su quello splendido ventre piatto e sulle metandine di pizzo rosa che Giulia portava disinvolta e fiera ma che a malapena nascondevano le labbra carnose di quella accogliente vulva.La mano destra continuava a fare capolino sulla patta e si menava quel l'arnese nascoso tra le pieghe dei jeans. Il bruto non resistette e maldestramente si sbottonò i pantaloni e li calò assieme alle mutande luride fino ...