La ragazza della porta a fianco
Data: 17/10/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: babbacombe_lee
... serve, è meglio che ti occupi della casa e dei bambini ...�Eccolo lì, e meno male che io sono la donna del sud, arretrata. Ma come, dovresti essere contento se mi do da fare?Abbiamo discusso tutto il giorno e sono riuscita a convincerlo solo la sera, quando eravamo già a letto. Mi è bastato sventolargli davanti al naso le mie chiappe nude per farlo capitolare. Naturalmente ho fatto un po� di manfrina, �No dai, questa sera no, lo sai che mi fa male ...�, però sono rimasta lì, con il culetto scoperto davanti a lui, finché Antonio non mi ha afferrata per i fianchi.�Piano, però, fai piano�.E� stato di parola, devo dire. Poi, dopo ho ripreso il discorso lavoro e lui è capitolato: da domani metto in giro la voce per vedere cosa riesco a trovare.Allora, cosa può trovare una donna trentenne, con un diploma e nessuna esperienza di lavoro, tranne qualche lavoretto saltuario, fatto una decina di anni prima?Certo non è facile. Vediamo.Commessa: in genere i negozi lavorano più il pomeriggio che la mattina, ma io devo occuparmi dei miei due bambini.Baby sitter: stesso discorso per gli orari, e poi vorrei qualcosa di diverso, faccio già abbastanza la mamma.Impiegata: non ho alcuna esperienza di lavoro d�ufficio e batto sulla tastiera del computer con un dito solo, scartato.Pulizie: no, per carità, ne ho abbastanza già di quelle di casa mia, e poi mi sembra umiliante.Mentre sto ad arrovellarmi, Gemma, una mia amica mi telefona.�Guarda Daniela, che c�è un bar vicino casa mia che cerca una ...
... ragazza per mezza giornata.�Non mi ci vedo troppo dietro un bancone a fare caffè, oppure ad aggirarmi tra i tavoli con un vassoio in mano, con i clienti che magari mi toccano il culo mentre passo.Ma perché mai dovrebbero toccarti il culo, Daniela? Non riuscirai mai a liberarti da certe fissazioni di donna del sud?Il bar Nino è un locale piccolo, distante pochi isolati da casa mia e dalla scuola dei bambini, quindi anche comodo per gli spostamenti. Si chiama così dal nome del proprietario, un tipo alto e pelato, sulla sessantina.Il signor Antonino, che ho contattato per telefono, mi accoglie nel retrobottega del locale, dove ha un piccolo ufficio.Di primo acchitto non mi fa una bella impressione: la sua faccia non mi ispira fiducia, mi sembra che sbirci con troppa insistenza nella scollatura della mia camicetta e poi non mi piace il suo accento.Il signor Antonino è calabrese e quelle T, pronunciate con la lingua tra i denti mi hanno sempre dato fastidio, e poi non mi fido degli uomini calabresi, non c�è niente da fare.Però, siccome sono molti giorni che cerco un lavoro e quella è l�unica proposta ricevuta finora, ascolto bene le sue parole.Orario dalle 8,30 alle 14,00 dal lunedì al venerdì. 200 � a settimana, assolutamente in nero. Compiti, dietro al bancone e all�occorrenza servizio ai (pochi) tavoli. Dalle 12 alle 13 mi devo occupare anche della cassa, perché in quell�ora il signor Antonino è impegnato a cucinare, infatti, nella piccola saletta interna, all�ora di pranzo, ...