1. Miriam, e ancora miriam/1


    Data: 19/10/2018, Categorie: Trans Autore: autodame, Fonte: Annunci69

    ... primo piano dove gli avrebbe fatto, senza neanche togliere i pantaloni, un pompino al sapore di caffè. Lui aveva proseguito il gioco dicendo che allora l’avrebbe fatta appoggiare con le mani sul muro a gambe leggermente divaricate e dolcemente avrebbe cominciato a leccarle le gambe partendo dalle caviglie su su passando per i polpacci fino alle natiche, soffermandosi sui ginocchi e sull’interno cosce leccandole e mordicchiandole e annusando l’odore della sua figa, che intanto si bagnava di piacere. Che le avrebbe leccato e baciato le natiche, il buchino e le grandi labbra senza sfiorarle il clito per farla impazzire di voglia mentre con le sua mani le toccava, carezzava, strizzava e sfiorava le tette e i capezzoli. Miriam, dall’altra parte del telefono, gli aveva risposto che lei allora lo avrebbe spogliato dei pantaloni e gli avrebbe continuato a fare il pompino, scapocchiando e leccando tutto il suo umore, giù fino nel fondo della gola comprimendo le palle e poi avrebbe ingoiato anche quelle, e intanto con le mani sui suoi glutei comprimeva il cazzo verso di lei per sentirlo più a fondo, per sentirselo in gola. Poi gli avrebbe, diceva, preso le palle e leccate tutte per bene e con la lingua sarebbe arrivata fino all’ano di Andrea, che lo avrebbe fatto girare e glielo avrebbe leccato tutto per bene, in ...
    ... fondo e attorno.
    
    Intanto, rievocando tutto ciò Andrea, seduto sulla sua poltrona si toccava il pacco che non stava più dentro, costretto com’era, e con movimenti delicati e determinati aprì la cerniera cominciò a masturbarsi pensando alla fine di quella telefonata. Andrea aveva risposto che dopo averla leccata e sditalinata la metteva a pecorina e la scopava finchè ne aveva forza tenendosi avvinghiato a lei ai seni, sopra di lei finchè non avrebbe sborrato. Intanto la sua mano e il suo respiro si coordinarono e si fecero sempre più profondo il respiro e sempre più frequente la mano. Andrea era sfinito tutta la mattina che girava dietro a queste fantasie e ora stava per sborrare, per liberarsi, per riprendersi. Dopo essersi lasciato completamente andare al ritmo del respiro, la mano scivolava veloce e sicura sull’asta a volte soffermandosi sulla capocchia, sul glande, stava quasi per scoppiare. Evocò ancora il finale di quella telefonata. Mentre ti scopo e ti accarezzo i glutei, i seni, i fianchi generosi e snelli – aveva detto Andrea – prima di sborrare ti infilo il cazzo in bocca, ti voglio sborrare sulla lingua e tu lo berrai tutto, da vera zoccola in calore. E mentre pensava a come Miriam si era eccitata in quel finale di telefonata, dal suo cazzo spruzzarono fiotti di calda e densa sborra lattiginosa.
    
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