1. Guardare


    Data: 19/10/2018, Categorie: Etero Autore: BULLTO76, Fonte: Annunci69

    Un fugace scambio di battute, lo stretto necessario. Era evidente quello che volevamo, ma c'erano le solite formalità da sbrigare, le solite storie da raccontare, i soliti fiumi di parole da alimentare.
    
    Ascolto sempre con piacere, se si tratta di una premessa concreta. Poi ce lo siamo detti. Ci siamo detti che era ora di smetterla, perché il tempo passava, ma la voglia no.
    
    Ricordo la prima foto che mi hai spedito, eri di spalle, nuda, leggermente inclinata in avanti e il tuo profilo tradiva la prosperosità del seno.
    
    La sera stessa, pensai molto alle tue forme, e al fatto che mi sarebbe piaciuto vederle, anche come spettatore. La web cam non mi ha mai attratto, la dimensione virtuale, mi ha sempre lasciato inappagato, e poi c’era la tua reticenza riguardo al fatto di andare con una persona di cui non sapevi proprio nulla. La cosa ti eccitava, ma non eri convinta. La mia fantasia doveva correre ai ripari.
    
    L’indomani ti indicai un luogo e ti chiesi di parcheggiare la tua macchina accanto alla mia, in quella zona industriale che di giorno era un continuo brulicare di macchine e persone, ma che di notte diventava il luogo ideale per appartarsi. Ti dissi di non guardare e di rimanere seduta al posto di guida e di non scendere, sarei salito io dal lato del passeggero. Ti avrei semplicemente baciato. Ero certo che se ti avessi baciato, avresti capito tutto. Ero certo che se ti avessi baciato, sarei riuscito a guardarti come volevo.
    
    Giunse l’ora e il luogo, e giunse ...
    ... anche la tua macchina. Ero impaziente, volevo dare forma a quell’immagine che nella mia testa era come un quadro di Domenico Morelli.
    
    Scesi dalla mia macchina, girai intorno alla tua e aprii la portiera accomodandomi accanto a te.
    
    Rimasi a guardarti in silenzio qualche secondo, l’espressione di attesa del tuo viso ad occhi chiusi mi aveva strappato un sorriso. Nel silenzio più totale avvicinai le mie labbra alle tue. Prima ti baciai delicatamente all’altezza dell’angolo destro della bocca, poi lentamente mi accentrai. Sentivo chiaramente la tensione crescere in te e in me, quindi misi la mia mano destra sulla tua nuca, fra i tuoi capelli e ti baciai profondamente. Quel silenzio tradiva i tuoi lievi gemiti e una mano in un movimento incontrollato afferrò uno dei tuoi seni.
    
    Fu un bacio lungo e profondo, dal ritmo altalenante, una bacio dato col trasporto di chi pensa che tutto debba essere concentrato in quel momento. Ma la mia idea era diversa.
    
    Ti dissi con voce calma quello che desideravo: “Vedi Sara, ti ho promesso che non avrei attentato alla tua virtù, almeno non in questa occasione, e io mantengo le promesse, però devo chiederti un piacere”, tu con la voce tremante mi chiesi di cosa si trattava, e io non risposi. Semplicemente presi la tua mano. Istintivamente iniziasti ad indirizzare verso le mie gambe, ma io ti feci cambiare immediatamente rotta, portandola in mezzo alle tue.
    
    Anche se eri ad occhi chiusi era evidente che quella proposta ti aveva spiazzato. ...
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