1. La bella vita


    Data: 19/10/2018, Categorie: Etero Autore: La Milano da bere, Fonte: RaccontiMilu

    Sette chilometri�di tapis roulant. Velocità impostata: 7,5 all'ora. Pendenza: 0%. Doccia e a casa, mi aspettano i fornelli. Sessanta minuti per un piatto di pizzoccheri. Anche e soprattutto quando sto a casa da solo mi piace trattarmi bene. Piatto unico ovviamente, niente secondo. Carico la lavastoviglie con l'armamentario di pentole e padelle sporcate per un solo piatto.�Chaise longue e iPad. Il telefono vibra, penso sia Monica. Invece &egrave Elena. Ci siamo visti un paio di settimane fa. E' venuta a cena da noi e si &egrave sbafata due porzioni di parmigiana. Cosa vorrà stavolta? Ci conosciamo da 16 anni, abbiamo fatto insieme il liceo. Poi entrambi a Milano per l'università, atenei e facoltà diverse. Un po' persi di vista. Sì, ci si vedeva. Spesso era lei a chiamare, sempre per aiuti improbabili. Tipo quella volta che stava all'Ikea di Carugate piena di pacchi. "Mi vieni a prendere?". Certo, come no, come se non sapesse che malgrado sia patentato a Milano non ho mai guidato. Uno perché non mi piace, due perché non ho neanche la macchina.�"Buonasera - esordisce - disturbo?". No che non disturba, almeno stavolta. "Monica &egrave ancora giù dai suoi?". Affermativo, la mia compagna rientrerà tra due giorni, forse tre. Non ha ancora prenotato il ritorno. Le &egrave scaduto il contratto, lo rinnoveranno, ovviamente, e ancora a termine,�ma dopo tre settimane di stacco. Ha pensato bene di tornare al paese per stare un po' in famiglia. "Ti va di raggiungermi a casa?". Piove ...
    ... come dio comanda, ma ci sta: &egrave quasi novembre e viviamo a Milano. Non ho ancora messo il pigiama, quindi potrei anche andare. Allettato dalle nostre care abitudini. Due birrozze da 66 fredde al punto giusto, una confezione di patatine e una di arachidi. Con Elena il programma solitamente &egrave questo: birra, schifezze che fanno venir sete e chiacchiere.�Non c'&egrave mai stato qualcosa tra noi, tranne un bacio in seconda liceo. Era tardi, eravamo ubriachi e sentivamo freddo. Ci siamo baciati e poi basta. Finita lì. Una volta a Milano &egrave capitato a fasi alterne di provare interesse. Ma di mezzo c'era sempre una ragazza o un ragazzo. Una convivenza andata a male come il vasetto di yogurt ai frutti di bosco che fa compagnia da troppo tempo al mezzo limone rancido in frigo e ci ostiniamo a non gettare nella pattumiera.�"Dai, arrivo. Mi raccomando: fredde al punto giusto". Centrale, Gioia, Garibaldi, Moscova, Lanza. Cinque fermate di metro e sono da lei. Lascio l'ombrello bagnato nel pianerottolo ed entro. Mi accoglie con un elastico fucsia che le tiene i capelli raccolti in alto a codino. "Carina, sembri Ciaki, lo yorkshire di quelli del terzo piano". Sorride: "Non abbaio ma dopo questo complimento potrei anche mordere".�Ci spostiamo subito in cucina. Sulla tovaglietta le nostre bottiglie e le nostre patatine. Elena &egrave carina, non la stangona che fa girare i maschi arrapati per strada. Mora, capelli non troppo lunghi, occhi castani, montatura alla moda. Il seno ...
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