Maddalena
Data: 20/10/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Tibet
... scrupolo a tradire. Nessuno. Ho solo paura di essere implicato in cose che non so gestire. Ma allora? Avevo anche rispetto per l'amicizia, un senso dell'onore che forse ho perso nel corso della vita. Ci fu un seguito? Si... Una unica volta e poi la rinuncia. Siamo ad una festa in casa di amici, ci sono coppie che limonano, coppie che si appartano, coppie che si rifugiano nelle camere da letto e scopano, ragazzi che bevono e altri che fumano. Non so dove sia G. ma c'è lei... Maddalena, siamo vicini e parliamo. E lei... -Tu come baci...?- Ci sono i baci... si! Ci sono le mani che cercano e frugano, l'amplesso selvaggio e infuocato nel vano del giro scale. Lei contro la parete e io che la penetravo impazzito e la tenevo alta con le mie braccia sotto le sue cosce. I colpi secchi portati a fondo fino a godere assieme. Poi... poi... il nostro ansimare, il suo sesso e il mio bagnati... e noi che ci guardiamo. Da subito capimmo che non avremmo dovuto farlo, che non era giusto! Non avremmo dovuto cedere. Non era giusto! Lei è la ragazza del mio amico. Di colui per il quale avrei dato la vita se necessario! Ebbene? Sono cose che succedono, allora ero uno che riusciva a rinunciare al piacere per rispetto di certe regole! E Maddalena mi piaceva... dio... se mi piaceva! Forse era anche amore... forse... Dopo quella volta? Ci ritrovavamo a guardarci... era solo un attimo ma ambedue sapevamo che pensavamo a quel momento. Lei non mi fece mancare un ...
... surrogato di amore travestito da amicizia stretta, ma la sorte la colpì duramente. Sparì dalla circolazione per qualche tempo. Una malattia, della quale non sapemmo mai di più. Questo fu la fine della loro relazione, fra lei e G. E lei, al suo ritorno, era un'altra. Aveva perso tutta la sua allegria. Io? Prima dell'inverno mi trasferii a Roma e lì pensavo solo a sopravvivere. Lei mi scrisse qualche volta ma era triste e mi faceva male leggerla. Dopo smise e non la sentii più. G. divenne in seguito un grande scalatore, lui aveva quel qualcosa in più, qualcosa di unico, qualcosa di straordinario. Passò parte della sua vita in Himalaya in continue spedizioni, in una di esse fu colpito da un grosso sasso proprio sul capo e nonostante fosse protetto rimase paralizzato e completamente assente dal mondo reale. Io lo rividi solo al mio ritorno e mi prese l'angoscia, non riuscivo a guardarlo, avrei voluto che fosse possibile farlo ritornare come era prima e adesso egoisticamente lo evitavo. Anche se le volte che andavo a trovarlo speravo sempre di vedere Maddalena. C'era invece la sua compagna che non conoscevo bene, parlavamo di lui. Dopo un po' G. si spense. Chissà dove è Maddalena, perché ho il timore che non sia più viva neanche lei? A volte spero vanamente di rincontrarla o di rivederla sotto le spoglie di una altra donna, inutilmente e so che non funzionerebbe comunque, non l'amavo poi così tanto. Ma è tutta fantasia questa storia. Tibet