1. Un volo per new york


    Data: 21/10/2018, Categorie: Tradimenti Autore: sensualia

    Fiumicino ed ora sono li ad aspettare, ho più di un’ora per l’imbarco seduta in un angolo defilato del grande aeroporto a sfogliare appunti per la conferenza. Poco dopo una coppia sui trent’anni, un parlare concitato ma di chi non vuol dare spettacolo, evidentemente cercano di sfuggire al via vai tipico di questo aeroporto. Lui magro, capelli mossi, con una giacca di fustagno anni 60, viso dolce ma interessante, lei bionda, molto bella, alta con un tailleur grigio elegante, ben portato. Cerco di non ‘impicciarmi’ mi danno tristezza questi confronti dagli esiti incerti. Percepisco a tratti, sono molto vicini, -devi fartene una ragione, oltretutto un oceano ci divide per mesi ogni anno…- la voce di lei sembra ferma, decisa. –potrei sempre cercare di convincere l’azienda a prolungare il lavoro su Roma…- prova lui. Capisco dall’atteggiamento che sono su due piani diversi, chissà che lei non abbia già qualche idea su una possibile alternativa, penso. Poi mi rimangio la cattiveria forse frutto della maledetta maturità che spinge verso il sospetto.
    
    Ora passeggiano nervosamente si allontanano ed io riprendo a leggere i miei appunti. Chiamano per l’imbarco mi siedo per fortuna vicino al finestrino, l’aereo è mezzo vuoto, quasi alla fine dell’imbarco vedo il ragazzo con la giacca di fustagno passare nel corridoio, si sistema sulla fila appena avanti alla mia ma sulla parte opposta. Ha lo sguardo fisso, credo che quella discussione non abbia portato a nulla di buono, tira fuori un ...
    ... libro, evidentemente cerca di distrarsi. Ragazzo, penso fra me, è la dura legge dell’amore, fa male ma passa, hai tutta la bellezza della gioventù.
    
    Il viaggio è lungo, si legge, si mangia qualcosa, si dorme, ogni tanto guardo quel ragazzo pensando a quando avevo la sua età, alle pene d’amore vissute, sempre diverse e sempre uguali per certi versi. In uno di questi momenti si volta anche lui, un attimo di imbarazzo, un timido sorriso di cortesia, tiro su la copertina della notte e chiudo gli occhi, sonnecchio, ogni tanto colgo il suo sguardo vago per la verità, dopo un po’ lo rivedo che mi guarda nella semioscurità.
    
    Sono curiosa di capire se è solo un caso, tengo gli occhi socchiusi e dopo qualche secondo colgo ancora quello sguardo, mi accorgo che la camicetta è un po’ aperta si vedrà forse il pizzo del reggiseno che trattiene il mio seno decisamente abbondante. Mi salta in mente un’idea: un regalo, un piccolo regalo che addolcisca un momento così triste? Mi sorprendo a giocare con le idee, i sentimenti, i desideri, forse la realtà è che in quel preciso istante mi piace quello sguardo, io che devo spesso difendermi dal desideri degli uomini negandomi il piacere di sedurre, della vanità, questa volta sento di essere in gioco e vado avanti a…vista nella penombra di quell’aereo. Il mio seno lo consola, ebbene consola anche me la vanità di piacergli, piccole cose è vero ma perché negarsele.
    
    Mi muovo un poco come a sistemarmi meglio sulla poltroncina e la camicetta si apre ...
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