1. Una settimana da schiava - Capitolo II: La servetta sottomessa


    Data: 23/10/2018, Categorie: Trans Autore: sally_xdress, Fonte: EroticiRacconti

    ... dita, poi risalgo fino alla caviglia; la mordicchio un po' e poi ritorno alle dita e questa volta le succhio ad una ad una, aiutandomi anche con la lingua. Ripeto questa lenta adorazione del suo piedino più volte, fino a quando non sento la mia padrona emettere dei mugolii di piacere. "Si Sally, continua così...", mi esorta la mia signora e nel frattempo mi porge anche l'altro piede. Mi divido tra entrambi i piedi, cercando di non accelerare mai il ritmo, per tenerla sospesa in questo sottile gioco erotico di sottomissione; lei sembra gradire molto, si abbandona completamente a me ed io la sento fremere tutta in risposta alle mie attenzioni. "Basta così!", mi sfila il piede dalle mani e lo porta sotto al mio mento, guidando la mia testa verso l'alto. "In piedi" Mi alzo ed attendo una sua eventuale punizione, forse ho sbagliato qualcosa e l'ho contrariata, invece lei infila una mano sotto la gonna ed inizia a massaggiarmi il pacco, mentre fa scorrere un dito dell'altra mano nel solco tra le natiche. Le sue mani si muovono feline sul mio attrezzo, in pochi istanti mi sento completamente bagnata e non riesco a rimanere immobile; il mio cazzo è duro come il marmo ed i collant, ormai completamente bagnati dalla mia eccitazione, fanno fatica a trattenerlo. Finalmente lei lo libera, abbassandomi mutandine e collant, e la sua lingua guizza sul mio cazzo turgido, partendo dai testicoli per percorrere tutta la mia asta. "Così depilato questo bel cazzone sembra ancora più grande", mi ...
    ... lusinga. La sua bocca succhia avida il mio pene, mentre le sue mani mi stringono i glutei ed ispezionano vogliose il mio buchetto. Ogni colpo della sua lingua mi fa sussultare dal piacere, lei è una maestra della seduzione e dell'erotismo e tutta la sua arte si riversa in quei movimenti che mi conducono alle soglie del paradiso. "Si Silvia, mi fai morire..." Non faccio in tempo a rendermi conto dell'errore che la sua mano si è già stretta in una morsa attorno ai miei gioielli. "Come ti sei permessa di chiamarmi?", quasi mi grida furente! Mi sbatte sul posteriore del divano, facendomi piegare sullo schienale, mi abbassa ancora di più collant e mutandine, in modo che il mio culo sia completamente esposto, ed inizia a sculacciarmi con vigoria. "Perdonami mia padrona", le chiedo scusa mentre subisco passivamente la sua punizione, " sono stata una schiavetta disubbidiente. Non succederà più". Le mie parole sembrano placarla ma continua ancora a sculacciarmi, mentre io provo una sorta di perverso piacere ad ogni suo colpo. "Devi capire chi comanda, troietta disubbidiente", mi rimprovera mentre continua a torturare il mio culetto indifeso. Quando finisce di sculacciarmi, mi lancia un ultimo avvertimento: "Che non accada mai più o la prossima volta la tua punizione sarà molto più severa!". Mi afferra per il membro ancora eretto e mi trascina nella camera da letto, luogo in cui io sospetto e spero che lei mi farà sua. Mi fa inginocchiare in terra, in attesa dei suoi ordini e resto a ...