1. 019 - La direttrice del carcere e la famiglia del carcerato


    Data: 27/09/2017, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Incesti Lesbo Dominazione / BDSM Autoerotismo Gay / Bisex Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    Lory, quarantenne bruna, carina, occhi scuri, alta un metro e settanta, con un magnifico corpo, tenuto in forma, da una assidua frequentazione in palestra. Il pezzo forte del suo fisico, era rappresentato dalle natiche, sode, che tendevano le gonne, evidenziandone le rotondità e la eccitante sporgenza. Il seno, una abbondante terza misura, era pesante, ma non rilassato, le mammelle erano sufficientemente sode e la loro forma riempiva i vestiti senza l�ausilio del reggiseno. Le gambe, lasciate quasi sempre abbondantemente scoperte, erano dritte e ben tornite, con i polpacci non muscolosi, le cosce toniche e le ginocchia vicine tra di loro. Molti maschi, al suo passaggio, la osservavano con estrema ammirazione non disdegnandogli complimenti salaci e battute ancorché volgari.Lei era la preside di un istituto scolastico privato per studenti universitari, riservato a ragazzi e ragazze, figli di genitori, appartenenti a ceti socialmente benestanti.La mattina di quel lunedì di fine settembre, dopo essersi liberata dal traffico intenso, fece il suo ingresso in istituto, parcheggiando la sua vettura nel posto a lei riservato. Salì lo scalone e dopo aver percorso il lungo corridoio fece ingresso nel suo studio. Gettò la borsetta sulla poltroncina antistante la grande scrivania in legno massiccio e si lasciò cadere sulla poltrona in pelle. Aprì la cartellina rossa, che conteneva la posta del giorno, e la esaminò come faceva usualmente tutte le mattine. L�ultima busta, più grande delle ...
    ... altre, conteneva dei fogli con la carta intestata della direzione generale dell�istituto. In questa missiva il direttore in persona, con un estenuante giro di parole, la ringraziava per l�opera fin qui svolta, comunicandogli che dalla prossima settimana, ovvero dal primo di ottobre, lei era stata promossa e quindi trasferita, presso un istituto, sempre gestito dalla stessa Società, con compiti di direttrice generale. Si comunicava altresì il nominativo del nuovo preside, al quale lei doveva lasciare le consegne. Sul secondo foglio, vi era il nome e l�indirizzo dell�istituto presso il quale lei avrebbe dovuto prestare la sua opera a partire dal lunedì successivo:�ISTITUTO DI RIEDUCAZIONE PER CARCERATI�L�istituto era riservato a detenuti, che in base alla loro buona condotta, erano stati avviati in questa struttura, per favorirne il reinserimento futuro, nel mondo del lavoro. Si trovavano anche ospiti che già avevano scontato la pene e che volontariamente avevano scelto di frequentare questa specie di riformatorio, per rieducarsi in modo costruttivo. Lo scopo generale era quello di dare a tutti, la possibilità di usufruire di insegnamenti, atti ad imparare un mestiere, oppure di studiare fino al raggiungimento di un diploma o addirittura di una laurea. Avevano scelto lei, per le sue doti di donna tutta di un pezzo, intransigente e assolutamente di polso, doti che erano assolutamente necessarie, in un ambiente fatto da persone a volte senza scrupoli e senza morale, con i quali ...
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