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Festa in maschera
Data: 23/10/2018, Categorie: Etero Autore: Akai
... accompagnato le interpretazioni precedentiYou let other women make a fool of youun altro passo e la gamba destra emerse completamente dal vertiginoso spaccoWhy don't you do right like some other men do?un alto passo e poi si voltò verso la sala. La scollatura a cuore metteva in risalto il seno abbondante, le labbra gonfie e rosse sembravano sempre in procinto di scoccare un bacioGet out of here and get me some money tooStava fissando me? Sarà stato solo il caso o magari il trucco che insegnano nei seminari per parlare in pubblico di fissare qualcuno e far finta che gli altri non ci siano.Mentre flirtava con le persone sotto il palco continuava a cantare ma tornava sempre col suo sguardo su di meIf you had prepared twenty years agoLa connessione dei nostri occhi durava sempre più a lungo, nonostante fossi dall'altro capo della stanza mi sembrava di essere ad un passo da leiYou wouldn't be wandering now from door to doorI gesti che rivolgeva a chi la osannava da sotto il palco mi sembravano rivolti a meWhy don't you do right like some other men do?All'improvviso distolse lo sguardo da me e non lo riprese più.La canzone stava per finire e reputando che la serata non aveva da offrire nulla che reggesse il confronto con Jessica Rabbit dal vivo, presi il mio old fashioned e mi incamminai verso il corridoio. Ero già sulla porta quando arrivò un applauso fragoroso.Al di là del cono di luce proveniente dalla sala da ballo il corridoio sarebbe stato completamente al buio se non ...
... fosse per la poca luce esterna che entrava dalla lontana finestra in fondo, mi diressi da quella parte nel tentativo di trovare un posto più silenzioso e rilassante. Più avanzavo sul morbido tappeto e più i miei occhi si abituavano alla semi oscurità lasciandomi intravedere le cornici cesellate dei grandi quadri ma nulla dei soggetti rappresentati, c'erano anche vasi o statue sui piedistalli ai fianchi delle porte che davano sul corridoio.Arrivato in fondo aprii una porta ed entrai nella stanza che profumava di mogano e pelle, la sagoma luminosa dell'alta finestra si intravedeva appena da dietro le tende chiuse, mi avvicinai e le aprii. Fui sommerso dalla luce della mezza Luna che era a metà tra lo zenit e l'orizzonte, il freddo della notte era trattenuto a malapena dai vetri. Presi un sorso dal bicchiere.Sentii la porta chiudersi alle mie spalle, dei tacchi suonavano con cadenza sul marmo duro, poi un tocco sulla spalla e una mano inguantata scivolò sul mio petto. Mi girai lentamente e senza sorpresa trovai la donna in rosso che poco prima era sul palco. Senza dire una parola prese il mio bicchiere e lo poggiò sul tavolinetto al fianco del divano in pelle. Ristabilendo il contatto tra i nostri occhi mi sbottonò la giacca ed infilandoci le mani sotto la alzò dalle mie spalle e la lasciò cadere a terra. Mi slacciò il cravattino ed afferrandone un'estremità lo sfilò dal colletto e lo fece cadere a terra. Indietreggiò e stese un braccio in avanti come per indicarmi ma iniziò a ...