1. Ricordi


    Data: 25/10/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Cuckold Dominazione / BDSM Autore: ilmaster, Fonte: RaccontiMilu

    Mentre la stavo scopando, era perso nei miei pensieri. Spesso mi capita di perdermi nei ricordi, ma quella volta c'era davvero una ragione. Quella donna che si dava tanto da fare per farmi godere era una mia vecchia compagna di scuola che non vedevo da anni. Stefania mi era sempre piaciuta, ma da quando ho ricordo è sempre stata fidanzata con Mario. Spesso avevo fantasticato sulle sue tette e su quel culo. Ma la mia amicizia con il suo uomo mi impedì di provarci seriamente. Allora erano lontane le mie voglie di dominazione. Pensare che è stato proprio Mario, dopo molti anni, a portarmela sino a casa. La sua vista mi ha dato una scossa elettrica lungo la schiena. Ci siamo rivisti per caso. Lui molto invecchiato ed un pò triste. Io invece, senza vanto, nel miglior periodo della mia vita. Dopo una lunga chicchierata, si confidò dicendo che la sua Stefania voleva lasciarlo perchè lo trovava monotono. Specie sessualmente. Strabuzzai gli occhi quando mi pregò di corteggiarla un pò." è solo per farla sentire di nuovo donna". Mi diceva. "Mica dovete andare a letto. Magari ci puoi parlare tu e convincerla che dopo molti anni di fidanzamento e di matrimonio la passione si trasforma in un amore diverso". Mi maledissi con tutte le mi forze quando accettai un invito a cena da loro. Rividi Stefania. Era splendida. Una vera vacca da montare. Le parole di Mario mi riecheggiavano nelle orecchie."Mica dovrai andarci a letto". Io appena la vidi, inveci, volevo proprio scoparmela. E di Mario, ...
    ... chisenefrega.�La�serata passò amabilmente. Mi piaceva far notare a Stefania le differenze che c'erano tra me e Mario. Lui un pò sfigato, io invece pienamente realizzzato. Lo umiliai più volte a tavola. Ed ogni volta saliva la mia eccitazione. Spesso cercavo un contatto impercettibile con lei. Ci lasciammo così. Ma io prima di andare via, approfittando di un attimo in cui Mario non c'era, lascai a Stefania il mio numero. Senza dirle nulla. Lei mi guardò un pò attonita. Mi sembrava �la trama di un film già visto. Aspettai qualche giorno e puntualmente la troietta mi chiamò. Le diedi un appuntamento in un bar vicino al mio ufficio. Lei arrivò puntualissima. Vestita in modo provocante, ma anche non troppo volgare. Insomma, voleva mostrami la sua bellezza, ma senza sbilanciarsi. Questo pensiero mi face un pò innervosire. Si sedette, e dopo i convenevoli, iniziò a parlarmi di quanto fosse triste la sua vita con Mario, di quanto fosse monotona, e bla bla bla. Non ce la feci più. Decisi che era l'ora di darci un taglio. "Senti troietta, mi hai un pò stufato. Io non voglio essere nè il tuo dolce amante nè il tuo psicologo. Io voglio solo scoparti in modo che neanche te li ommagini. E tu lo sai bene. Forza andiamo nel mio ufficio". Mi alzai di scatto. Senza concederle repliche. Lei rossa in viso, senza dire una parola mi seguì da brava cagna. Mi ripresi da quei pensieri. Stefania si stava facendo scopare a pecorina. Gridava per il godimento. Ma i miei piani erano altri. Era l'ora di ...
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