1. Il treno del piacere


    Data: 26/10/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: ClubGodo87_II, Fonte: Annunci69

    ... veramente enormi. Sballonzolanti e ricchi di pelle a copertura.
    
    Lo cominciai a lucidare dai lati, per poi concentrarmi sul prepuzio..rosso e così caldo da necessitare della mia saliva per abbassare la temperatura. I suoi dolci gemiti mi fecero capire che stavamo prendendo il binario giusto.
    
    Lo specchio dietro la sua schiena inquadrava un fondoschiena magistralmente scolpito, dal colore tenue ma delicatissimo. Un culo che si contraeva nello scoparmi la bocca, facendo tramutare un dolce ragazzo in un vero toro da competizione.
    
    Mi chiese di ribaciarlo. Era una scusa. Girandomi velocemente, piegò in avanti il mio ventre con un gesto immediato. Non mi chiese nulla, se volessi o meno. Prese il preservativo che aveva nel portafoglio, strappò con vigore la custodia e lo indossò. Sputò sul mio orifizio ancora chiuso ed asciutto, mi guardò e..sentii il suo arnese farsi strada dentro di me. Un gran calore mi abbracciò, insieme alle sue mani calde e tranquillizzanti.
    
    Iniziò a cavalcarmi delicatamente, per farmi abituare.
    
    Non potevo fare rumore o qualcuno si sarebbe accorto del nostro amplesso proibito!
    
    L'altoparlante ci segnalava come stessimo arrivando a Pescara. C'era bisogno di far presto.
    
    Il rumore di una galleria mi permise di liberare qualche reazione ad un ritmo sempre più incessante. Riuscì a far uscire due ansimi di piacere, mentre la testa cercava di appoggiarsi alla parete della vettura.
    
    Qualche colpo ancora e mi chiese se volevo farmi sborrare in ...
    ... bocca o dentro al sedere, oramai completamente dilatato, nelle sue mani. Il sudore scendeva dalle mie tempie.
    
    Per non tornare al mio posto in evidente stato precario, decisi di farlo scaricare dentro di me; seppur col preservativo.
    
    Avvicinò il suo corpo ed il viso a me, alla mia schiena. Con voce flebile ma calda, accostò la sua bocca alle mie orecchie e mi avvisò del suo imminente orgasmo.
    
    Il potere della sua voce entrava nella mia testa lasciando spazio alla contrazione dei suoi glutei in fase di eiaculazione. Mi abbracciò, rallentando sempre di più nella penetrazione.
    
    Aspettò qualche attimo ed estrasse il pisello ancora rosso e palpitante.
    
    Cercò di pulirsi con una salviettina. Io feci lo stesso.
    
    In poco tempo mi chiese di uscire prima di lui, affinchè nessuno si accorgesse del nostro amplesso ed ognuno rimanesse al suo posto.
    
    Da quel momento fino al mio arrivo a destinazione, prima di lui, non ci guardammo più.
    
    Pensavo di non vederlo più. Che fosse solo voglia di scaricare i testicoli e salutarmi frettolosamente.
    
    Scesi dal treno cercando il suo sguardo. Ma non riuscii ad osservare i suoi occhi un'ultima volta.
    
    Arrivai a casa dei miei amici e nell'andare in bagno mi spogliai.
    
    Notando alcune macchie sulla schiena, mi avvicinai allo specchio e vidi alcuni numeri.
    
    Era il suo recapito telefonico, impresso nella mia carne. Come segno di ringraziamento per quell'esperienza.
    
    Ancora stupito quanto felice, lo annotai prima di gettarmi in doccia. ...