Sottomesso ai tempi della scuola pt.1
Data: 27/10/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Pisellinamagrolina
(Nomi e fatti non sono reali, ma liberamente ispirati ad alcune situazioni realmente accadute)
Nell’adolescenza sono sempre stato un ragazzino che è sempre stato definito “uno sfigato”, ho sempre fatto molta fatica nello studio per la mia scarsa intelligenza e anche per quanto riguarda la compagnia degli amici la situazione è andata a peggiorare sin dalle medie. Nei primi anni riuscivo ad avere conoscenti tra i miei compagni, ma una volta iniziata l’età dello sviluppo sono diventato per loro un soggetto da deridere e isolare in quanto molto più basso e per nulla sviluppato fisicamente. Alle superiori ho scelto un istituto tecnico sotto consiglio del tutor che non mi vedeva capace di affrontare 5 anni di liceo. Come si sa il tecnico è pieno di ragazzi meno invogliati a studiare rispetto a quelli del liceo e il mio non era da meno, per la maggior parte i ragazzi erano tamarri che esibivano già fisici palestrati tatuaggi e pearcing, molto volgari e rissosi che spruzzavano testosterone in giro ogni 2 minuti. Tutto l’opposto di me che mostravo un carattere introverso e timidissimo accentuato da una rigida educazione alle buone maniere che ancora all’età di 16 anni non mi faceva dire nemmeno mezza parolaccia; fisicamente risultavo come una ragazzina poco cresciuto in altezza e con 50 kg scarsi di ossa piccole e delicate, muscolatura inesistente, pelle chiara e visino dolce con capelli a caschetto dorati e occhi chiari.
I primi anni di superiore trascorsero nel completo ...
... isolamento e nell’anonimia, cosa molto positiva perché voleva dire scampare alle angherie dei bulli che infestavano i corridoi, ma fortunatamente non presenti nella mia classe. La mia vita trascorreva tra casa e scuola , lo studio non portava risultati eccezionali ma accettabili, lo svago maggiore consisteva nell’ammirare i compagni di classe della mia stessa età che ingrossavano la loro massa sempre di piu rispetto a me e dei nuovi arrivati provenienti dalle classi superiori in quanto bocciati. Il punto di svolta fu proprio per via di questi ragazzi bocciati, in particolare uno di loro, si chiamava Davide.
Mi ricordo perfettamente il suo primo ingresso in classe, era un giorno di Settembre di quelli già autunnali con il cielo nuvoloso e l’aria fresca del mattino che mi costringe sempre a vestirmi a strati in quanto sono molto freddoloso, se io mi ero già dovuto mettere un maglioncino con sopra una giacchetta leggera per ripararmi lui era incurante di tutto questo, entro in classe con la sua andatura ciondolante e spavalda con uno sguardo che alla prima impressione mi sembro essere quasi cattivo tanto era vuoto e privo di sentimento e incertezze; era una ragazzo molto alto, quasi vicino al metro e 90 penso perchè mi saltò all’occhio lo scarso spazio che lasciava tra la sua testa e la parte alta dello stipite della porta. Come ho già detto il suo abbigliamento era totalmente inappropriato, se il mio era un eccesso il suo era l’eccesso opposto: canottiera grigia, pantaloncini blu ...