Sei parte di me 3
Data: 30/10/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: valentinopiccolino
Questa è la storia vera e realmente accaduta di due ragazzini, come gli altri, che, nel pieno della loro adolescenza hanno vissuto un’intensa storia d’amore gay e di, seppur molto giovane, sesso: io e il mio migliore amico Lorenzo. Ricordo che nulla in questa storia è stato inventato, nemmeno i nomi. Tutto ciò è realmente accaduto.
Dopo quell’ultima vacanza insieme con l’oratorio, nella quale non è successo nulla (se non nottate passate nudi), siamo tornati alle nostre classiche vite e per ognuno dei due sono successe altre cose. Noi due però, eravamo ritornati migliori amici come prima: passavamo anche i pomeriggi insieme, ma non più nudi. Cercavamo di dimenticare. Io conobbi anche la sua ragazza: era proprio carina.
Nel frattempo anche io avevo avuto una relazione con una femmina. Durò poco più di sette mesi. Ci fidanzammo poco dopo tornati dalla vacanza: più o meno a giugno. Era fantastica. Era riuscita a farmi credere di essere diventato eterosessuale. Ormai i ragazzi neanche li guardavo più.
Passavamo insieme i giorni interi. Poi è partita. Se n’è andata. Si è trasferita nel sud-Italia. Io non ci potevo credere: per la seconda volta il mio mondo era caduto. Ero disperato. La mia prima fiamma non mi voleva più e la seconda se n’è andata. Quando se ne andò erano i primi di gennaio. Erano giorni bui, malinconici. Le giornate parevano infinite. Mi ero chiuso in me stesso. Passavo le giornate in solitudine. Pensavo.
E un giorno pensai bene. Decisi che l’amore ...
... era una cosa da grandi. Per il momento non ne volevo più sapere. Mi dovevo trovare altre passioni: mi iscrissi così in palestra: il luogo perfetto dove allenarmi e sfogarmi. E così feci. Per tre mesi ero diventato un ragazzo “scuola-palestra, palestra-scuola”. Nel frattempo miglioravo anche fisicamente: il mio corpo da ragazzo di terza superiore presentava un busto grosso e ben allenato, delle braccia abbastanza muscolose e delle gambe su cui ancora lavorarci.
Durante i miei allenamenti riuscii a svuotare la mente. Mi piaceva molto.
Poi un giorno, nelle docce, mi stavo masturbando. Ebbene sì, ero tornato come un dodicenne che si segava, magari su qualche porno. Mi dava comunque soddisfazione e non ferivo né me né gli altri.
Quel giorno però, alzai lo sguardo. Da una fessura della porta, c’era un uomo sulla trentina d’anni nella doccia di fronte a me che mi stava guardando. Mi aveva visto. Ero in imbarazzo totale. Pensai che si fosse arrabbiato o schifato, ma invece si tolse le mutande che ancora indossava e mi fece un occhiolino. Devo ammettere che aveva un pene piccolo, molto. I lunghi peli pubici lo coprivano del tutto. Gli spuntava solo il prepuzio. Però nel complesso, l’uomo era carino: era basso, con i capelli neri quasi rasati, una barbetta sfatta e gli occhi molto piccoli.
Mi guardai in giro. Nelle docce non c’era nessun altro. Ancora non capisco il perché, ma lo invitai ad entrare nella mia. Lui venne. Poi mi chiese come mi chiamavo. Mi disse che lui si ...