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Rapporto di buon vicinato
Data: 31/10/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: ciollavispa
Vivo in un appartamento all'ultimo piano di un piccolo edificio che conta solo 6 appartamenti, due dei quali sono sfitti e gli altri sono occupati da famiglie che ormai vivono lì da più di 30 anni. Enzo e Luisa sono i miei dirimpettai e sono una coppia di 60enni molto giovanili e cordiali. Il loro unico figlio, Riccardo, da quando si è iscritto all'università a Milano è tornato poche volte dai suoi ed ora che ha 31 anni dopo un anno di matrimonio sta per diventare papà per la gioia anche dei futuri nonni. Con Enzo e Luisa andiamo molto d'accordo, sono quasi il loro secondo figlio e quando Luisa prepara dei dolci o le lasagne considera sempre una doppia porzione per me. Ora che la vita di Riccardo sta cambiando da buona donna del sud ha deciso di andare da suo figlio a dare una mano a lui e alla moglie in vista del lieto evento, Enzo li raggiungerà qualche giorno prima del parto. Prima di partire Luisa fa le raccomandazioni di rito ad Enzo e poi mi chiede di dare un occhiata al marito visto la sua innata capacità di combinare disastri, infatti giovedì mattina Luisa è a torino e venerdì Enzo scivola dalle scale e si rompe tibia e perone. Ricevo la sua chiamata quando sono a lavoro e mi chiede se all'uscita potevo passare dal pronto soccorso a prenderlo. Arrivato li lo trovo seduto su una sedia a rotelle con la gamba ingessata fino a metà coscia e appena mi vede con lo sguardo di chi sa di averla combinata grossa mi dice: " non dirlo a Luisa" Lo prendo un po in giro ...
... e lo carico in macchina dirigendoci verso casa. Fortunatamente l'ascensore è funzionante così arriviamo all'ultimo piano, apro la porta e lo porto in salotto accompagnandolo al divano dove Enzo si siede e mi chiede di passargli una sedia per allungare la gamba che sentiva pesantissima. A questo punto cosa si fà per nascondere tutto a Luisa? La soluzione è quella di invertire i ruoli e dire che sono stato io a rompermi la gamba e Enzo ha deciso di rimanere e stare con me visto che ero solo e che avrebbe ritardato la partenza di qualche settimana. A questo punto inizia il mio periodo di badante. Mi trasferisco direttamente a casa di Enzo e dormo nella stanza che era di Riccardo, non è un paziente pretenzioso o viziato, è molto tranquillo e gran parte delle cose riesce a farle da solo, le sue funzioni corporali non sono un problema, quando sono a casa con lui, riesce ad andare in bagno da solo, quando sono a lavoro mi chiede di mettere un pappagallo li vicino al divano in modo da poter stare comodo senza alzarsi e pisciare direttamente li dentro svuotandolo poi al mio arrivo. I primi due giorni passano lisci e tranquilli ma domenica mattina dopo esserci svegliati e dopo che io abbia fatto la doccia vedo Enzo che mi guarda con degli occhi come di chi ha timore e vergogna di chiederti qualcosa: " Enzo che succede? hai dolori?" " No fortunatamente non ho dolore, ma ci sarebbe una cosa che ti vorrei chiedere anche se mi vergogno un po." " ma sei scemo, dimmi tutto con ...