1. Leo, collega all'uni


    Data: 31/10/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: ste880

    UCCIDERE IL PROPRIO SOGNO
    
    Eccolo, il primo viso che cercavo quando entravo in aula.
    
    Sempre lo stesso posto, sempre la stessa bellezza.
    
    In università si incontrano sempre tante persone, ma quando ti fissi con uno del tuo corso è finita: non puoi dimenticarlo perché lo vedi sempre, e sempre lo pensi.
    
    Il mio pensiero fisso era Leo, in realtà non sapevo il suo nome, ma i capelli arruffati e pel di carota mi ricordavano una criniera, da cui il leone.
    
    Era perfetto: alto, occhi verdi, viso delineato e, soprattutto, atletico; durante i giorni caldi veniva con magliette ultra-aderenti che mostravano pettorali, addominali e bicipiti! Un trionfo di muscoli che mi incatava facendomi anche cioccare varie volte.
    
    Era il mio sogno erotico, ma come ogni sogno che si rispetti era irraggiungibile, e anche lui per me lo era.
    
    Un giorno, a fine lezione, stavo mettendo a posto quaderno e penne, e nel girarmi sentì un gemito di dolore: lo avevo preso in pieno, ma l'impatto non era stato morbido (addominali duri) e non gli aveva provocato troppo dolore.
    
    Mi scusai per la gomitata e continuai a mettere a posto lo zaino, certo che poteva spostarsi e non rimanere impalato lì davanti..
    
    aspetta.. realizzai che Leo, Leo muscoloso, Leo sogno stava dietro di me! Mi girai, probabilmente col viso color pomodoro e balbettai qualche altra scusa.
    
    "Non ti preoccupare" fece lui "ho visto che segui sempre le lezioni, io però non le riesco a capire, ti andrebbe domani di rimanere in ...
    ... uni a studiare?"
    
    Probabilmente mi cascò la mascella e mossi un po' la testa in assenso.
    
    "Perfetto! Allora a domani! Ciao"
    
    Mi uscì un flebile "Ciao" mentre realizzavo che il mio sogno mi aveva invitato a studiare! Studiare insieme! Studiare insieme io e lui!!
    
    L'ultima parte l'aggiunse la mia eccitazione, perché il giorno dopo mi ritrovai in un gruppo di 10 ragazzi a studiare pensando solo ad una cosa: Leo.
    
    Dopo un'ora andai al bagno, feci i miei bisogni, mi lavai le mani e mi abbassai per bere; sentì una presa ai fianchi e mi alzai di scatto sentendo qualcosa di duro sulla testa, mi girai e vidi Leo barcollante che si teneva il naso tra le mani, le quali si stavano lentamente tingendo di rosso.
    
    "Mi vuoi uccidere entro la fine del semestre?"
    
    "Oddio scusami! Non volevo, ma ho sentito che mi avevi stretto, ho avuto paura!" Dissi scusandomi.
    
    "Io inizio ad avere paura di te" e dicendo ciò si avvicino al lavandino per sciacquarsi il viso.
    
    Io ero entrato nel pallone: ora mi avrebbe odiato ed evitato, non mi avrebbe più parlato, avrebbe avuto paura di me, quando vidi che per lavarsi si era abbassato mostrando le sue mutande e un culetto sodo a 90°.
    
    La mia mente cessò di pensare ed elaborare, non tenne nemmeno la mascella al proprio posto che cadde inesorabilmente.
    
    "Solo quando mi fissi non parli?"
    
    La sua voce mi riportò alla realtà, aveva finito di lavarsi e mi fissava, io ero rimasto a fissargli il culo.
    
    Si avvicinò e la mia eccitazione per quel ...
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