1. Il segreto della biblioteca. L'inizio della storia


    Data: 01/11/2018, Categorie: pulp, Autore: Tibet

    ... indossa una larga tunica nera di lino lunga fino ai piedi. Nel movimento intuisco che sotto è nuda, il seno si muove accompagnando il passo. Ha i capelli neri come gli occhi. Si avvicina, parla e tutto cambia, l’ambiente prende vita. Mi emoziona fortemente, i suoi occhi splendono lucenti e sono magnetici! Profondi come la notte e quando li guardi hai l’impressione di precipitarci dentro! -Sono Rula…-. Sono già in piedi e le porgo la mano, quando stringo la sua sento come una leggera scossa, riesco a borbottare qualche frase di circostanza sempre perduto dentro i suoi occhi. Mi chiede se voglio bere qualcosa di fresco, ringrazio accettando, mi lascia per un attimo, rientra accompagnata da una donna, è Anita, se ho bisogno di qualcosa è a lei che devo rivolgermi, Anita è una bella bruna formosa e sorridente, è la moglie di Giuseppe. Beviamo e intanto mi chiede se ho conosciuto il padre… il Maestro, no... purtroppo… no, mi dice che era un uomo eccezionale, fuori da ogni regola e schema e la sua collezione di libri antichi ne è la dimostrazione, ne ho sentito parlare? Ancora no, disgraziatamente. Mi conduce al piano rialzato ed entriamo in un bell'ambiente, la biblioteca, due finestre protette da inferriate e tutte le pareti rivestite da librerie che valuto essere del settecento… e libri, libri dappertutto. Dice che posso esaminare i libri con comodo per farmi un idea generale e poi di farla chiamare da Anita. La stanza è fresca, le due finestre aperte e munite di zanzariera ...
    ... guardano nel giardino, al centro della stanza un bel tavolo quadrato di quercia con intorno sedie rivestite in cuoio. Faccio un primo esame, quanti libri saranno? Più di un migliaio senz'altro, forse due o tre addiruttura, esamino i volumi senza toccarli, sono in buone condizioni, molti restaurati, seguo le pareti della stanza lungo gli scaffali. A caso prendo un primo tomo, lo porto al tavolo ed esamino l’esterno, si è conservato in modo perfetto, l’apro… non lo conosco, è una edizione francese, la stimo della fine dell’ottocento, lo sfoglio e leggo alcune righe, racconta le imprese erotiche di un gruppo di monache, alcuni disegni illustrano le loro gesta. Valore per un appassionato? Non meno di quattrocento, cinquecento euro e forse più. Ripongo e scelgo a caso un altro libro, anche questo a carattere pornografico, più o meno della stessa epoca e anche questo a me sconosciuto. Dopo qualche minuto realizzo che tutta la biblioteca è composta di soli libri pornografici e alquanto rari, forse opere uniche. Un vero tesoro. Si tratta evidentemente di opere costose, di valore, destinate allora a lettori di classe abbiente e non certo a chi non possedeva i mezzi e il modo per goderle o addirittura era illetterato. Mi fa anche constatare la mia ignoranza, pensavo di essere un esperto ma mi devo ricredere, in questo campo ne so davvero poco. La cosa mi interessa professionalmente e mi consentirebbe di lasciare la città per il periodo che mi serve. Inoltre sento una forte attrazione verso ...