1. Puttana


    Data: 02/11/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: TATO

    Facile dire, sei un frocio, o come, speso, mi sono sentita dire, travestita. Mi anno chiamata in mille modi, quando poi ero giovane io, non era come adesso, che i gay sono riconosciuti. Io sono nata così, sin da bimba i miei avevano percepito la mia diversità, e fino alla maggior età, hanno tenuto nascosto la mia vera natura, con estrema difficoltà, poi, una volta maggiorenne, ho potuto fare la mia vita. La prima cosa che fecero i miei, con la scusa dell'università, mi misero in un appartamentino a Milano, e gentilmente mia madre, mi fece trovare tutti i cassetti e l'armadio pieni di vestiti e intimo femminile, mi abbracciò, e mi disse: se e quando torni a casa lo farai da maschio, qui, mio tesoro sarai chi vorrai, e cominciò la mia avventura. per etica dirò di aver perso la mia verginità a Milano, ma non fù proprio così, ma visto i problemi che potrei avere, preferisco sorvolare. Comunque a milano iniziai, una vera vita nuova, anche se non fosse del tutto facile, io ero graziosa, e al femminile ero veramente bella, la voce non mi tradiva, l'ho sempre avuta femminile, e quindi mi nascondevo molto bene. Avevo le mie amicizie speciali, avevo una vita sessuale ottima, e allora avevo erezioni normali. Poi verso i 22 anni, conobbi lui, Antonio, un uomo del sud. prepotente, macio, donne a gogo, bello, possente, villoso, e come scoprirò presto un cazzo da urlo poche donne riuscirono a soddisfarlo, senza conseguenze disastrose. Come tutti i maschi latini, odiavano noi frocette, ...
    ... anzi, allora si facevano spedizioni punitive e ci picchiavano, a mè, fortunatamente andò sempre bene, ero troppo femminile per potermi scambiare con un trans, ma una sera, dalle parti del monumentale, a milano, dove battevo a volte, per guadagnarmi qualcosa, incappo in una spedizione punitiva. Cerco di fuggire, e quasi riesco, mi nascondo, ma Antonio mi scova, e per un attimo mi crede una prostituta femmina, ma al momento che mi lascia andare, con fulminea mossa afferra per prova sotto la gonna, e mi afferra i testicoli e il pene, stringo le gambe, sento dolore, lui stupito stringe fino a farmi quasi svenire, e mi dice: tu un frocio, non ci credo, afferra il vestito, e lo strappa, rimango in reggicalze calze e tacchi, mi osserva il seno, il ventre, e poi il cazzo nella sua mano. Mi guarda e mi dice: ora vattene, domani verso la una di pomeriggio, trovati qui, e non fare la furba, afferrò la mia borsetta, ci ravanò, trovò i miei documenti, e le chiavi di casa, le buttò a terra e prese il resto, ci sarai o verrò io a prenderti, e letto il nome lo pronunciò, fui terrorizzata, ma me la cavai, mi lasciava andare, e poi domani si vedrà. Corsi a casa, abitavo non distante, mi fiondai a letto e non dormii, passai una notte da incubo, ma la mattina dopo sveglia mi preparai. Poco prima dell'orario mi incamminai, e lo attesi al luogo prescelto, di giorno era diverso, gente per bene, comunque io non sfiguravo, ero una ragazza di 22 anni come tante, poi lui arrivò, a bordo della sua auto, mi ...
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