1. Quelo che fai tu lo posso fare anche io


    Data: 03/11/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Valtere

    ... ti prego, non fare cazzate, io non ti ho detto niente. Non mi interessa se e come risolverai la cosa e non lo voglio nemmeno sapere, ti chiedo solo di non mettermi in mezzo, l’ho fatto solo perché ti considero un mio amico e come ti ho già detto penso che faresti lo stesso per me.. ” Ora il tono della voce di Gianni si era fatto quasi spaventato. Io cercai di recuperare tutta la calma possibile e gli risposi : “Si si ho capito, non so cosa pensare, ti assicuro comunque che non farò nessuna cazzata ne farò il tuo nome, ora vado a casa, ho solo voglia di dormire, la birra la offri tu, mi sembra il minimo” “Non vuoi sapere cosa si dicevano?” Mi chiese. “No, non lo voglio sapere, sto per vomitare. Ci vediamo domani” Me ne andai, lasciai Gianni da solo al tavolo. Cercavo di elaborare un piano d’azione : affrontare Sara a muso duro? Indagare per metterla con le spalle al muro? Esisteva ancora una possibilità su un milione che quella donna non fosse mia moglie ma dentro di me sapevo di averla beccata, la sensazione era fin troppo chiara. Arrivato a casa mi buttai a letto, Sara dormiva già, passai la notte in bianco pensando al da farsi, alle prime luci dell’alba presi una decisione : se lo stronzo era nostro cliente avrei potuto reperire indirizzo e dati personali nel database dell’ufficio, decisi che prima di parlare a mia moglie volevo conoscerlo e affrontarlo, non in maniera aggressiva ma mostrandogli un grande disprezzo, non ci sarebbe voluto molto a farmi fare il nome da ...
    ... Gianni. Così feci, torchiai Gianni per un paio d’ore la mattina seguente finché mi fece il nome del cliente di cui cercai poi immediatamente la scheda sul computer : il maiale aveva 63 anni, abitava appena fuori città e in effetti aveva l’abbonamento a ogni genere di canali porno. Mi faceva schifo lui, mi faceva schifo mia moglie, mi faceva schifo il mondo. Mia moglie, una bella figa trentacinquenne che se la fa con un vecchio bavoso, mi sentivo crollare il mondo addosso, oltre il danno anche la beffa. Disattivai un paio di canali hot dal suo abbonamento e aspettai che si facesse vivo. Chiesi espressamente alla segretaria di farmi chiamare sul telefono di lavoro nel caso si fosse fatto vivo il signor B. (lo chiameremo signor B.) Due giorni, passarono solo due giorni, il vecchio non riusciva proprio a fare a meno di guardare porcherie, evidentemente. Squillò il telefono e una voce maschile, garbata nei modi, mi espose il problema, io gli risposi che purtroppo dal computer risultava tutto funzionante e che avrei dovuto effettuare un intervento direttamente a domicilio ma che, nel caso fosse stata nostra responsabilità, l’intervento sarebbe stato completamente gratuito. Presi appuntamento con il signor B. per la mattina successiva chiedendo a Gianni di sostituirmi con gli appuntamenti già presi, credo che avesse capito tutto ma fece finta di niente. Arrivò mattino. Passai in ufficio per prendere tutta l’attrezzatura, Gianni mi pregò di nuovo di non fare cazzate, lo rassicurai ...
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