Matilde 01-02 - la telefonata inattesa
Data: 04/11/2018,
Categorie:
Lesbo
Autore: Alex46, Fonte: Annunci69
... senso?
- Nel senso che qualche volta anch’io me ne sono fregata e ho portato via l’uomo a qualcuna.
- Beh, io volevo e non volevo. Non sapevo come sarebbe andata a finire. Dove abiti? Posso venire subito?
Le do l’indirizzo e chiudiamo la conversazione cinguettando come vecchie amiche. Ma che mi succede? Sto per avere un incontro reale con una persona con la quale pochi minuti fa godevo, cosa sta succedendo? E in realtà non vedo l’ora che arrivi, anche se sento una vaga debolezza di gambe.
Sono curiosa, sì. Quella frase «non sapevo come sarebbe andata a finire» lasciava aperto qualunque quesito malsano. In definitiva voglio sapere se hanno fatto sesso assieme, forse voglio prendere le misure alla mia antagonista per meglio scoprire le nuove frontiere che mi si sono aperte questa mattina.
Per prima cosa devo mettermi qualcosa addosso. Vado in bagno, mi acconcio sul bidè, mi lavo: e mentre lo faccio ecco arrivare ancora quella frustata di languore ormai ben noto. Sì, lo ammetto, mi sto preparando per lei. No, non lo ammetto, mi sto solo lavando la figa dopo le mie masturbazioni. Sì, lo ammetto: mi lavo per lei. No, è per igiene personale.
L’acqua fredda, lungi dall’allontanare il languore dal basso ventre, fa piacere e va ad aggiungersi al piacere. Ora però basta, mi asciugo con la salvietta e vado in camera. Apro il cassetto della biancheria intima, sono incerta su che ...
... scegliere. Ma è pazzesco! Di solito prendo quello che capita, invece ora mi sorprendo a pensare cosa potrebbe piacerle di più...
Mi ribello e indosso un paio di slip azzurri, cui sono particolarmente affezionata. Il reggiseno non lo porto, quindi passo alla gonna. Siamo in piena estate, fa caldo, una mini di jeans andrà benissimo. Infine una normale camicetta bianca a bottoni, da infilare nella gonna (basta con queste pance fuori), ma appena sbottonata nella parte superiore. Anche per le scarpe, massima semplicità: da tennis, bianche, ovviamente senza calze. Mi guardo allo specchio, Debra dovrebbe essere qui tra poco. Mi sembra di essere una scolaretta, tutto meno che bomba del sesso, tanto meno con tendenze particolari.
Ma poi, lei che vorrà? Che pensieri mi vado facendo? A Debra magari non passa neppure per la testa un coinvolgimento con me, quindi cosa mi agito a fare? Non credo che avrò la forza di farle capire nulla, né di raccontarle cosa è mi successo questa mattina, quindi, cara Matilde, sta calmina e lascia che le cose vadano come devono andare. E con questa promessa a me stessa, mi dedico a sistemare quelle due o tre cose del mio trilocale che non erano a posto, che facevano disordine. Do anche una sprimacciata al divano; poi vado in cucina a tagliare il melone e ad aprire due buste di prosciutto crudo. Il vino bianco e la birra erano già in fresco.
(continua)
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