1. Il trucco.


    Data: 06/11/2018, Categorie: Tradimenti Autore: Honeymark

    ... dialogare con una donna diversa ogni tanto arricchisce l’anima. Davvero, lo consiglio a tutti.
    
    Sonia non aveva più scuse e così passai a prenderla quel mercoledì sera. A piedi, perché nel centro storico non ci si muove in macchina.
    
    Passammo la sera a bere spumante brut di tutti i tipi e a goderci bocconcini sfiziosi. Io a dir la verità non ho bevuto molto spumante perché le bollicine mi piacciono ma mi infastidiscono un po’. Però il caviale me lo sono goduto e anche le ostriche. Verso le 23 hanno preparato gli spaghetti alla bottarga, ma a mezzanotte eravamo più che sazi di tutto e decidemmo di tornare a casa.
    
    - Che ne dici di farci un caffè? – Le chiesi, sulla strada del ritorno.
    
    - Direi che ci vorrebbe proprio, – rispose lei che invece aveva bevuto flute di varie cantine a volontà. – Hai idea di dove andare a trovarlo a quest’ora?
    
    - Sì, a casa tua.
    
    - Dai, lo sai che non voglio fare sesso…
    
    - E se ti prometto di non provare a scoparti?
    
    Sonia aveva una grande considerazione di me. Conosceva le mie avventure di giornalista in giro per il mondo e subiva il fascino. Non si sarebbe negata se avessi insistito, ma sapeva anche che non glielo avrei chiesto dopo averglielo promesso. Le piaceva piacermi, anche perché sapeva che ero di gusti difficili con le donne.
    
    Quindi mi fece salire in casa sua senza problemi. Cioè qualche timore ce l’aveva, dato che l’alcol riduce un po’ i freni inibitori.
    
    - Però ti accarezzerò. – Aggiunsi infatti.
    
    Lei mi aveva ...
    ... guardato interrogativa. I maschi di solito cercano di chiavarla, non di accarezzarla. Io però non sono giovane e mi rendo conto di essere fuori di ogni tentazione. Non mi va di spogliarmi perché non sono più un giovanotto. Ma soprattutto non mi va di sembrare patetico alle ragazze provandoci alla mia età. Che non dicano «poverino, ci prova ancora…». E magari, alla prova del fuoco, “lui” non funzionava più come una volta.
    
    Preparò il caffè continuando i discorsi che avevamo intavolato tutta la sera. Le piaceva anche la mia figura di scrittore. Voleva sapere tutto e a me non dispiace raccontare qualche aneddoto istruttivo o semplicemente curioso del mio lavoro.
    
    - Siediti vicino a me, - le dissi. – Adesso ci facciamo l’ammazza caffè.
    
    - No, - rispose. – Non bevo altro.
    
    - Non intendevo quello. Mettiti vicino a me che ti accarezzo un po’.
    
    Venne a sedersi al mio fianco, domandandosi cosa volessi fare. Lei, contrariamente al solito, portava la gonna invece che i blue jeans.
    
    - Non sederti così. – le dissi.
    
    La feci alzare per farla inginocchiare sul divano al mio fianco destro, in modo che io potessi vederla di fronte. L’abbracciai e lei mi lasciò fare, interrogativa. Poi le infilai la mano sotto la gonna e cominciai ad accarezzarla risalendo la coscia. Lei si irrigidì.
    
    - Sssst – feci. – Lasciati andare. Le coccole non hanno mai messo incinta nessuna.
    
    Lei si rilassò. Non credo di averla convinta con le parole, quanto piuttosto dal calore della mano che le ...