1. La povera zia


    Data: 08/11/2018, Categorie: Etero Incesti Autore: Paolino99, Fonte: RaccontiMilu

    ... prima delle otto scatole presenti così almeno avrei interrotto quel silenzio che inizia a diventare pesante e sperando che la mia erezione si abbassasse e cosa più importante, che Federica non se ne accorgesse ancora una volta. Cercai di fare in assoluto silenzio ma lei, come avendo un paio di occhi sulla nuca mi disse: �Aspetta non andare, c'è tempo per portare quelle scatole in soffitta.� Rimasi bloccato guardandola con la coda dell'occhio, lei era non si era mossa, mi dava ancora le spalle. Non sapendo cosa fare � mi sentii a disagio e come uno scemo quando aprii bocca � gli dissi: �Allora cosa ti posso fare?� e lei per tutta risposta si girò e mi disse con le lacrime che a stento riusciva a trattenere: �Ti prego torna qui e abbracciami.� Come un automa senza pensare più di tanto a quello che stavo facendo mi avvicinai a lei e l'abbracciai, anche lei rispose e appena i nostri corpi si toccarono lei tornò a piangere copiosamente e seppur con voce singhiozzante riuscii a capire il suo sfogo: �Non voglio rimanere sola, mia sorella ha la sua vita, mio padre non ha mai capito la mia solitudine e Chiara a te... Perché io devo restare sola! � E detto questo il suo pianto si fece più forte. Non sapevo cosa dirli per calmarla e quindi la strinsi ancor più forte a me. Continuò dicendomi: �So' che la mia solitudine è per colpa mia ma adesso senza di lei non so più cosa fare...� Dentro di me qualcosa si mosse e agii sciogliendo momentaneamente il mio abbraccio, dolcemente gli tirai ...
    ... su il viso verso si me e gli sussurrai: �Ma tu non sei sola. Tuo padre e tua sorella e anche Chiara ti vogliono bene e non ti lasceremo sola... � feci una breve pausa perché avevo paura a dire continuare, avevo timore a dirglielo però andai avanti �e poi ci sono io qui con te�. Non so cosa mi prese, non so come mai gli dissi questo, forse era quello che andrebbe detto in queste occasioni, forse è questo che bisogna dire. Me ebbe il risultato voluto, per un momento Federica smise si piangere e sorrise debolmente. Ancora una volta rimanemmo a guardarci negli occhi per qualche istante senza dirci nulla, questa volta non c'era nessuno che avrebbe potuto interrompere quel momento; la mia testa era tornata a pesare tonnellate, mi sentivo cadere in terra dalla pesantezza della testa e le gambe sembravano fossero di burro perché potevo sentirle tremare leggermente. E a dirlo e a pensarci adesso mi sento quasi schifato da me stesso dal mio comportamento ma credo con molta sicurezza che non fu una cosa che decisi io, successe da sola e basta, il mio cazzo guizzò violentemente, tornò a premere dentro alle mie mutande e mi immagino che avrebbe fatto un vistoso bozzolo da vedere, �peccato� che da come eravamo l'uno contro l'altra, quell'imbarazzante rigonfiamento premé direttamente su Federica. Mi accorsi che quel suo debole sorriso si allargò, capii che aveva sentito e l'imbarazzo mi invase scaldandomi il viso; la volta precedente sarebbe intervenuto suo padre a rompere il momento, questa ...
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