1. Subito al dunque


    Data: 08/11/2018, Categorie: Lesbo Autore: Ana2, Fonte: EroticiRacconti

    Perchè perdere tempo a spiegarvi come ci siamo conosciute,e come siamo giunte fin qui? Direi di passare subito al dunque, che è quello che ci piace leggere e che a me piace raccontarvi. Lei è indiana, lavora alla bottega di alimentari a qualche chilometro da casa mia, e adesso si trova qui, proprio in casa mia. Ha diecii anni in meno di me, e rispetto a me , potremmo definirla pura. Quasi mezzo giorno, mio marito non è in casa, io sono seduta comoda sul divano, lei in ginocchio sul tappeto mi sfila delicatamente le calze, accarezzando e baciando la mia pelle, le mie cosce, le mie ginocchia, i miei piedi. Si sofferma sui piedi, teneri baci su tutta la pianta, poi assggia con la lingua, adesso si infila l'alluce in bocca ,e con le sue labbra lo succhia piano come se fosse un uccello da succhiare per bene. Succhia alzando lo sguardo per fissarmi con i suoi occhioni scuri, pietre nere incastonate in un bulbo bianco che risalta sul viso ambrato e termina su delle labbra violacee. Ancora con la sua veste a fiori dai colori e i motivi tipicamente mediorientali, strofina il mio piede contro il suo seno, lasciando ricadere un rivolo di saliva sulla liscia pelle della mia gamba. Le faccio cenno di avvicinarsi a me, quindi lentamente, con gli occhi spalancati, risale il mio corpo ,sofferrmandosi come un pesce contro corrente, boccheggiando in prossimità del mio sesso. Solleva piano la vestaglia, quindi si inginocchia sedendosi sul mio bacino. Lei su di me, la sua vestaglia che ricade ...
    ... sul seno, le sue mani che cingono amorevolmente il mio, accarezzandolo ai lati. Teneri baci a stampo, sulle labbra, sul collo, i nostri sguardi che si incrociano, i nostri aliti che si miscelano nell'aria. Io respiro il suo, respiro la sua bocca, lei con il suo grande e stupendo naso, inala un ampio sospiro che riempie i polmoni fino alle viscere. butta fuori l'aria come fosse fumo di sigaretta,e a mia volta, godo della sua essenza. Le tengo il viso tra le mani, la avvicino a me, lei delicatamente fa la stessa cosa. Poi piego il volto su di un lato, e schiudendo le labbra, mi avvicino fino a baciarla. Ma non sulle labbra. Metto in bocca il suo naso, lo avvolgo del tutto, mentre con la lingua ne assaporo ogni centimetro. La punta si insinua in ogni suo lineamento, poi con dolcezza ne tasto i contorni delle narici, fino a leccarne l'interno. Scavo più che posso, ne percepisco gli aromi, i peletti, poi deglutisco e succhiando arretro staccandomi da lei, mentre afferro i lembi della vestaglia per spogliarla. Finalmente nuda, finalmente la posso vedere come nei miei sogni. La stupenda pelle d'oro, che va a schiarire su un seno grande, tondo, naturale, pesante. Due belle tette importanti e cedevoli, ma gonfie, che sembrano due bei chicci d'uva enormi, color sabbia, che sfumano su un pallore olivastro, in netto contrasto con i grossi capezzoli scurissimi e marroni, che puntano leggermente verso il centro e un po' verso il basso. Turgidi capezzoli di cioccolato. Stupendi, con un ampia ...
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