Subito al dunque
Data: 08/11/2018,
Categorie:
Lesbo
Autore: Ana2, Fonte: EroticiRacconti
... marrone , proprio come piace a me. Lei mantenendo le gambe tese, si piega a novanta inarcando la schiena per offrirmi meglio l'accesso alla figa. Si appoggia con le mani alle ginocchia, e butta indietro la testa in seguito ad uno spasmo. Il sedere si avvicina e preme contro la mia facccia. Adesso appoggio quel dolcetto dritto sul foro richiuso, metto la lingua dietro, e spingo lentamente ma con intensità. L'ano si allarga, fa resistenza, poi improvvisamente risucchia la pallina accogliendola al suo interno. Osservo la scena, poi mi avvicino ancora per spingerlo ancora più in dentro penetrandola con la lingua. I suoi gemiti si intensificano progressivamente, la sua fica sputa rivoli di colla vinilica che scorrono luminosi su cosce d'ebano e ambra. Con il dito medio inizio a sfregare sempre più energicamente il clitoride, con la lingua continuo a leccare, aspettando qualche secondo che il cioccolattino si sciolga. "Premi!" I suoi muscoli anali si muovono un poco. "Premi forte, buttalo fuori!" Inizialmente intimidita, vedo la parete diltarsi, alla fine esce fuori la crema marrone, seguita naturalmente da un suono molto simile ad un peto annacquato. S'intimidisce, si irrigidisce e si ferma. Io attendo a bocca aperta. "Forza, non fermarti" La esorto, mentre caccia un gridolino, espellendo il tutto. il corso di cacao scorre, addando ad insozzare poi la vagina, alla fine viene seguito dal residuo grumoso del dolcetto. Lecco tutto, lecco con passione e gusto, inghiottendo quel ...
... cocktail di sapori incandescenti, mentre anche la mia figa cede un fiotto di dolce schiuma di godimento, che si lascia cadere dritto sul divano , sgocciolando lento verso il basso. Le mie dita si concedono due secondi per sfregare un po' me stessa, per non impazzire. Trattengo il grumo di cacao tra le labbra, poi prendendole un polso, la faccio abbassare. Mi alzo da quel divano, e la invito a sdraiarsi sul tappeto. Mi chino su di lei, i nostri occhi tornano a guardarsi, alla fine la bacio, lasciandole assaporare il gusto del suo culo addolcito. Prima sembra tentennare, poi lo accoglie, lo assapora, alla fine lecca via dal mio muso i residui che mi ha letteralmente scoreggiatto in faccia. Le accarezzo i capelli, passando le unghie attraverso, poi la reggo per la nuca, e gli sputo nuovamente in viso. Ignoro la sua espressione che sembra perdere il respiro, quindi scendo giù, finalmente quelle tette, finalmente quei capezzoli scuri. Sono tanto gonfi e scuri da sembrare quasi incinta. Finalmente le posso leccare. Ci affondo la testa dentro, tastando la turgida consistenza con le labbra, con la punta della lingua , con teneri baci , la porto per le lunghe, potrei dire forse tre lunghissimi, interminabili minuti, dove ormai le vagine stanno per esplodere da sole. Mi abbasso, scivolo giù, il suo piacere è teso come una corda di violino, il suo clitoride è pronto a trillare con un soffio, sarebbe inutile andarci giù pesante, quindi le do un unica, umida, lunga leccata. Si contrae ...