Da sotto la pioggia il nuovo racconto
Data: 09/11/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Alvertn
... credere” è Marco, che subito guardo con occhi a chiedere da che parte stà?
“ma si dai, non sa ancora cosa perde e ha paura di scoprire un nuovo mondo che lo porta a essere un altro. Ma un altro sempre se stesso. Si dai ci arriverà con un tempo prolungato. Come a scuola, sei un ragazzo molto intelligente, molto dotato, ma non si applica. “Alberto scherzando e sorridendomi.
“e del molto dotato dovremmo almeno verificare, altrimenti non vale” Alberto.
Sono pronto a ribattere a entrambi quando Luciano “boni, tranquilli. A calmarvi ci pensa la pioggia. Pronti per la nuova ispezione? Dai prepariamoci che torniamo a verificare. Le torce indicano che l’acqua si è alzata rispetto ai paletti di controllo. Vediamo dai”
Rimesse le mantelle, presi gli ombrelli, tutti e quattro verifichiamo il livello sugli empirici segnalatori da noi piantati. L’acqua si era alzata notevolmente copriva il precedente rilievo di quasi una spanna. Eravamo quasi a metà dei 50 centimetri che avevamo dal livello estremo per l’abbandono della sorveglianza e per l’allarme ROSSO reale.
Posizioniamo un altro paletto al nuovo limite dell’acqua e poi ci si divide nelle solite coppie per verificare. In effetto il livello era salito e lo si vedeva bene a monte. L’acqua scorreva veloce con mulinelli e gorgoglii, con un rumore forte e variato, il limite dell’argine ora sembrava quasi raggiunto, si vedevano ancora 40-50 cm, ma con questa quantità faceva impressione e paura.
Rientrati percorremmo il ...
... tratto a valle. L’argine teneva bene ma si avvicinava il rischio reale del tracimo. Non era pensabile di mettere sacchetti di sabbia per diversi chilometri lungo l’argine per alzarlo, troppi e sempre con il rischio che cedessero in una parte rendendo inutile tuto il lavoro.
Trenati al telone, con la pioggia ora battente che arrivava, parzialmente inzuppati, contattiamo la stazione e comunichiamo la nuova situazione avvisando che il pericolo poteva essere imminente.
Luciano una volta tolte le mantelle e piantati gli ombrelli apre la sua borsa e tira fuori una termos, svita il tappo bicchiere e ne versa un po. “forza che vi scaldate, ma lasciatene ance per me.”e passa la termos e bicchiere a Marco. Beve tutto d’un fiato, e subito diventa paonazzo, e tossisce. “cazzo ma è grappa, cazzo credevo una bevanda calda. Puttana un bicchiere così mi fa fare la balla. Potevi anche dirlo”
“ma che voi che possa immaginare che uno trangugi un bicchiere senza neppure annusare, dai marco sei il solito …”
Marco passò poi il bicchiere a me, poi mi versa un mezzo bicchiere che bevo a sorsi, e sento ogni volta che scende il caldo che da dentro si sprigiona.
Passo a Alberto, e marco versa un altro mezzo bicchiere, e lo beve lentamente ma tutto, poi Luciano che fa altrettanto.
Marco riprende il bicchiere, anziché chiudere, si versa un altro bicchierone. Poi lo sorseggia. Si ferma “chi mi da una mano a finirlo, ne ho versato troppo.” E lo allunga a me. Lo prendo e ne bevo da riempirmi la ...