1. Ciao belle tettine. parte 2: una promessa È una promessa


    Data: 09/11/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Capezzolone

    Non riesco a credere a quello che è successo con il signor Gino. Continuo a pensarci, chiuso nel mio silenzio. A cena sono assente e perso nei pensieri, ma ci sono tutti abituati e non se ne stupiscono. La notte continuo a voltolarmi nel letto, continuo a pensarci e mi sento andare a fuoco. Che vergogna. Come farò se lo rincontrerò adesso? E se lo dicesse a qualcuno? No. Questo non credo ma… Non può essere successo davvero. Forse se chiudo gli occhi, mi risveglierò e capirò che è stato solo un brutto sogno. Ma, aimè, chiudo gli occhi e sono ben lungi dal prendere sonno. Rivedo i suoi occhi sornioni e intensi che mi fissano, mentre la sua lingua mi titilla le tettine. Mi sento ancora addosso il suo odore. Mi sento andare a fuoco, ma la cosa più terribile è che mi accorgo di avercelo duro.
    
    Forse se vengo e allento la tensione riuscirò un po’ a rilassarmi e a dormire? Vado in bagno, apro la doccia e inizio a segarmi. Cerco di pensare ai miei ragazzoni, immagino di essere in mezzo a loro, ma in un angolo della mia mente c’è sempre lui che mi fissa. Dopo che sono venuto è anche peggio. Un’ondata di calore mi si appiccica umida al viso e al corpo. Mi sciacquo sotto la doccia, poi mi rinfilo le mutande e i pantaloncini del pigiama e sento il bisogno di un po’ d’aria. Ma in casa dormono tutti e se aprissi il portone per uscire li sveglierei. Così apro la finestra del bagno, scavalco il davanzale ed esco sul balcone.
    
    Lui è là. In piedi, che si fuma una sigaretta sul balcone di ...
    ... fronte. Nudo. Con solo le mutande indosso.
    
    Perché? Lo sapeva! Sapeva come mi sarei sentito? Mi stava aspettando?
    
    Mi sorride e mi fa un cenno di sopracciglia. E improvvisamente mi accorgo di essere a torso nudo anch’io.
    
    “Come va?” mi chiede come se niente fosse.
    
    “Accaldato”
    
    “Oh”
    
    E all’improvviso mi accorgo di quanto sia stata equivoca la mia risposta.
    
    “Vuoi venire da me?” fa lui.
    
    E all’improvviso sento la gola seccarsi, un tuffo nel vuoto del petto e sto di nuovo andando a fuoco.
    
    “…a rinfrescarti?”
    
    “Dormono tutti.” balbetto “Non posso uscire”
    
    “Non vedi quant’è vicino il balcone? Dammi la mano e scavalca”.
    
    Obbedisco. La sua manona è grande e forte, la stringo, salgo in piedi sulla balaustra e faccio un passo sospeso nel vuoto, un salto nell’oscurità. Verso il suo balcone, verso la porta oscura di casa sua. Gli sono addosso, mi tengo a lui. Le mie mani sfiorano il suo corpo caldo e villoso. Solo un attimo. Poi si stacca e mi conduce dentro, lasciandomi fermo in mezzo al salotto.
    
    Lo fisso immobile. In silenzio.
    
    Lui sorride: “Ti ho fatto una promessa e ora la devo mantenere”
    
    Resto in silenzio.
    
    “Ehi! Non ti devi vergognare per quello che è successo ieri sera. È normale: succede a tutti i maschi. Se vuoi evitare di sporcarti le mutande, basta che te le levi e resti nudo. Che c’è? Tranquillo! Vedi? Mi denudo anch’io”
    
    Ciò detto si toglie gli slip e resta nudo per davvero. Cazzo! Sento un tuffo al cuore a guardarlo così. Il pisello di ...
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