1. Margherita dolcevita -2° parte-


    Data: 09/11/2018, Categorie: Tradimenti Autore: LoSguardoIndiscreto

    ... la pelle, sentiva l'orgasmo (il secondo!! e quando mia prima?) farsi sempre più vicino, stava quasi per esplodere.
    
    "NO!" gridava Margherita, mentre Angelo si fermava ed usciva da lei "non adesso, ti prego ti prego, continua"
    
    “Taci” aveva detto perentorio Angelo “adesso ti insegno a godere. A godere per davvero”
    
    Maiostavogiàgodendoperdavvero! Pensava Margerita, cosacavolovuoldireadessotiinsegno?
    
    Mentre questi pensieri le passavano per la testa veloci come saliva la sia voglia di essere scopata … anzi no: fottuta, e come si deve per una volta tanto, Angelo le stava legando i polsi alla testiera del letto in ferro battuto -Ommioddio!- urlava in silenzio Margherita.
    
    Angelo, come per darle tregua , come per sospenderla da quell’incerta, eccitante paura del non-so-cosa-mi- capiterà si era fermato a guardarla, come in croce: con le braccia tese agli angoli superiori di quel letto grande, le ascelle nude, lisce, leggermente sudate per via di quell’esperienza inattesa, forte, selvaggia; il seno che ondeggiava, alzandosi e abbassandosi, al ritmo accelerato del suo respiro; il ventre tremante. Aveva allungato una mano per carezzarle il viso. Passava i polpastrelli sulle curve di quel volto di giovane donna: le arcate sopraccigliari, il naso delicato, gli zigomi appena accennati, il mento perfettamente proporzionato ai suoi lineamenti , poi, sulle sue labbra. Quelle labbra carnose ma non grandi, tumide, umide, socchiuse. Angelo le carezzava, poi le prendeva tra le ...
    ... dita, giocandoci come si gioca con un pupazzo.
    
    “Quanto sei bella” sentiva la voce di lui farle quei complimenti che suo marito non era mai stato in grado di farle “sei unna dea. Sei Venere. Sei il sesso. Sei una cavalla chiusa in un recinto Margherita, ma è ora che tu impari a galoppare. Libera.”
    
    Sulle ultime parole, Angelo aveva fatto passare dietro la nuca di lei una sciarpa di seta grezza, nera, ed ora la stava bendando “Non voglio che mi guardi” le spiegava Angelo “voglio che tu ti concentri solo sul tuo corpo, solo su quello che senti sulla tua pelle”. Si era abbassato sul suo viso e fermato a pochissimi millimetri dalla bocca di Margherita, per respirarle il fiato e farle respirare il suo. Lei poteva sentire, sebbene non con il tatto, quella vicinanza “Ti succhio Margherita. E tu riempiti del mio respiro”. Non v’erano altri contatti, se non quello dei loro aliti caldi, che sembrava si cercassero come fossero mani. Non v’eran contatti fino a che Angelo, che non sapeva resistere oltre, l’aveva baciata, in modo dolce prima, poi cercandola con la lingua, succhiandola, mordendole il labbro inferiore, leccandola come fanno i cani.
    
    Dì improvviso un altro distacco, che Angelo aveva intenzione di far durare poco, questa volta, e sostituirlo con una carezza, che dal collo di Margherita scivolava in mezzo alle sue tette, lambiva la curva inferiore di quel senso palpitante ed eccitante e si riduceva, in cerchi concentrici, sempre più vicino a quei capezzoli impertinenti, ...