Margherita dolcevita -2° parte-
Data: 09/11/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: LoSguardoIndiscreto
... insolenti, imbarazzanti (fino ad allora) che puntavano in cielo e chiamavano a gran voce un tocco, un bacio, una lingua. E la risposta a quella chiamata era arrivata, come un’alta sorpresa, nelle dita di Angelo che stavano stringendo e torcendo i suoi capezzoli rossi. “Non urlare” aveva detto lui “No, ma tu non smettere questa volta” rispondeva Margherita “mi piace. Sì: mi piace. Sono una troia. Sono la tua troia Angelo”.
Dopo essersi divertito un po’ con quelle ciliegie di carne, Angelo aveva cominciato ad assaggiare la pelle di Margherita, assaporandola con la lingua, che disegnava labirinti intricati che partivano dalle spalle e si perdevano tra le sue tette, il suo ventre, sempre più giù, ancora, più in basso, a lambire la striscia larga e curata di pelo che copriva il suo pube. Un labirinto che si spostava sull’interno delle sue cosce, proprio quando Margherita si aspettava che sarebbe affondata sulla sua fregna (sì, adesso Margherita pensava in questi termini alla sua vagina: alla stregua di una fregna) e dalle cosce si spostava sulle gambe, arrivava a leccarle fino il dorso dei piedi e risaliva, fino in cima, fino a ricominciare, senza fermarsi nel mezzo, al centro di quelle gambe che, ormai, Margherita apriva come se le avesse staccate dalle anche.
“Oh dio! Oddio! DDDIO!”
Margherita stava quasi per piangere, quando Angelo, ponendo fine a quel supplizio, aveva finalmente affondato quella lingua , calda e dura come una lama arroventata, tra le sue grandi ...
... labbra, tra le piccole labbra, la infilava nella fica bagnata di Margherita e, alla fine, leccava il clitoride ormai duro allo spasmo, una due, te, quattro volte e, mentre lo stringeva delicatamente tra i denti, innescava un’esplosione di piacere che Margherita, davvero, non aveva mia, mia provato. Un’onda elettrica era partita dalla sua fica, le aveva arrotolato le budella, fatto inarcare la schiena, morso i capezzoli (che avrebbero voluto davvero esplodere in un paradiso di sangue e latte), era salita per il collo ed esplosa in testa; contemporaneamente, quella scarica elettrica le attraversava le cosce, le gambe, le faceva irrigidire i piedi e rompeva una cataratta che stava facendo schizzare Margherita come se pisciasse.
“AAAAAHHHHHHH Sìììììììììì CRISTO Sìììììììììììììììì” aveva urlato Margherita, in preda ad una specie di convulsioni che la facevano tremare senza controllo.
Angelo era rimasto a guardarla inginocchiato tra le sue gambe, con cazzo duro in mano e senza toccala ulteriormente; aveva aspettato che quel terremoto si fosse riassorbito e quando Margherita aveva aperto gli occhi lui era ancora lì: tra le sue gambe, in ginocchio, con quel cazzo duro e fiero che puntava in alto e che Angelo carezzava scappellandolo.
“Mio dio! Non ho mia provato un orgasmo così”. Un sorriso le si allungava sul volto “Grazie, grazie, grazie. Ohcccazzocosamihaifattto! Ti prego fammelo ancora”.
Poi, il ricordo di quello che una brava moglie “deve fare” (secondo come qualcuno la ...