1. Generazioni a confronto - Il secondo cliente


    Data: 12/11/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: VicentinoGrey

    ... rimase paralizzata. «Beh? Che c’è? Non dirmi che non le hai mai cambiato il pannolino e passato sulla figa una salvietta bagnata? Fa’ finta che abbia bisogno di essere pulita e la tocchi come facevi quando era piccola». Francesca si scosse e prese in mano lo scroto dell’uomo. Con qualche insicuro movimento portò la mano a sfiorare il sesso della figlia che veniva penetrato con foga dal giovane. Le dita si appoggiarono alla parte superiore delle labbra e poi sfiorarono il tumido clitoride di Laura. Se fino a quel momento la ragazza era rimasta abbastanza silenziosa, nonostante il furioso assalto a cui era sottoposta, la mano della madre sul suo clitoride scatenò una sequenza di gemiti e mugolii, come se quel tocco avesse fatto crollare la barriera che isolava il cuore dal sesso forsennatamente posseduto. Francesca si trovò nella scomoda posizione di salvare il proprio ruolo di madre combattuta tra due ruoli antitetici: guardiana della moralità della figlia e procuratrice di piacere per attenuare il malessere di un rapporto non voluto. L’espressione estatica dell’uomo e i gemiti di Laura intonati sulle vibrazioni del piacere la convinsero che stava facendo un buon lavoro. «Adesso passiamo dalla porta di servizio!» annunciò il giovane. Francesca non si traumatizzò, questa volta. Assistette allo sfilamento dell’uccello dal tenero nido che lo aveva accolto fino a poco prima e alla penetrazione della rosellina che palpitava poco sopra. Non ci furono che pochi secondi di tregua ...
    ... prima che la sodomizzazione avvenisse con lo stesso ritmo e foga dell’accoppiamento precedente. Laura stavolta frignava: il dolore era superiore al piacere. «Le stai facendo male! Ti prego, rallenta o facciamo qualcosa di nuovo» implorò sua madre. «Cazzi suoi, ma, visto che sei così ben disposta a salvare il culo di tua figlia, mi occuperò del tuo». La donna ebbe un mancamento. Sua figlia avrebbe assistito alla più umiliante prova che, dal suo modo di vedere, una donna poteva subire. «Mettiti a fianco della tua bambina. Bene, così. E tu, puttanella, dovrai insalivare per bene il mio cazzo, se non vuoi che irriti il culo di tua mamma». Francesca si aspettava un rifiuto da parte di Laura, ma costei non batté ciglio. Il ragazzo rimase con il membro rigido dietro le natiche di Francesca e Laura si spostò col viso all’altezza dei fianchi di sua madre, afferrò il fallo e se lo mise in bocca. Sua madre si stupì del coraggio con cui lei si era ingollato un oggetto che fino a poco prima era nel posto più laido del corpo umano. Dopo un sapiente lavoro di insalivazione, Laura appoggiò il membro allo sfintere di sua madre e il ragazzo spinse. La donna però non era preparata come sua figlia e strillò di dolore. «Oh, la mammina è vergine in confronto alla sua bambina. L’hai mai preso dietro, prima di stasera?» Francesca arrossì. Non sapeva cosa dire. Se negava, sarebbe passata per una santarellina e pertanto quell’uomo la avrebbe riempita di umiliazioni verbali e violenze fisiche. Se ...