Un tranquillo week-end di scopate
Data: 13/11/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: mimma_goose
... c'era bisogno di parole quando quelle potenti emozioni riempivano qualsiasi cosa. Sentii le sue labbra sul collo e gli affondai le dita tra i capelli. I baci che seguirono mi eccitarono, non avevo la forza di fare altro se non quella di aggrapparmi a lui in qualsiasi modo possibile. Avvertivo le sue labbra ovunque, sul collo, nell'incavo dei seni, sull'addome… le sue mani mi sfioravano in un modo che mi faceva sembrare che mi sarei dissolta da un momento all’altro e, al contempo, che se non avesse continuato sarei esplosa. Non avevo mai provato così tante sensazioni tutte insieme. Mi sentii tremare da capo a piedi quando Andrea tornò a baciarmi sulle labbra, mi sembrò quasi che sorridesse tra un bacio e l’altro, poi sollevò leggermente dal mio corpo. Capii dopo, cosa aveva fatto, quando non avvertii più il contatto con i suoi jeans bagnati contro le mie gambe. Ce ne stavamo lì, entrambi sdraiati sull'erba, e tra noi restavano solo tre cose: il mio reggiseno, le mie mutandine ed i suoi slip. Andrea mi tirò sopra di sé mentre mi baciava e io mi sentii travolgere da un desiderio selvaggio e irrefrenabile. Mi abbandonai a una vertigine di desiderio per cui non ero affatto preparata. Forse non era quello che avevamo pianificato di fare, però… stava succedendo sul serio. Quando le sue mani scivolarono sotto il reggiseno, rimasi per un momento senza fiato per i brividi, e non di freddo; poi lui si bloccò, interrogandomi con gli occhi, gli feci segno di sì. Mi slacciò i gancetti del ...
... reggiseno, sfilandomelo lentamente dalle braccia. Riprese ancora a baciarmi, accarezzandomi lungo la schiena, fino ad arrivare ad infilare le dita dentro l'elastico delle mie mutandine. Si fermò di nuovo, chiedendomi con lo sguardo se poteva continuare. Mi sollevai leggermente dal suo corpo e lui le sfilò giù, facendo incredibili contorsioni per evitare di muoversi dalla sua posizione. Quando mi riabbassai su di lui, mi resi finalmente conto che il suo durissimo cazzo premeva sulla mia pancia. Si mosse contro di me, facendomi scivolare le gambe sui suoi fianchi. A dividerci restavano solo i suoi slip. — Ti voglio, Paola… Ho tentato per anni di dimenticarti, ma ora non ce la faccio più. Non ho più la forza di resistere. — Sì… lo so, Andrea… È la stessa cosa anche per me. E pensare che non lo sapevo nemmeno. Ho sempre contato sulla tua presenza al mio fianco, tanto che ormai è la cosa più normale per me. Lo voglio, se è quello che vuoi anche tu — sussurrai senza distogliere gli occhi da quelli di lui. Sorrise alle mie parole. — Lo voglio da quando ti ho vista smettere di essere una bambina — rispose, dandomi un veloce dolcissimo bacio. Andrea mi stese sotto di lui e, di nuovo, mi interrogò con lo sguardo. Annuii e lui si tolse gli slip. Mi sentii fremere da capo a piedi, sebbene non lo avessi mai desiderato veramente. Avevo avuto delle fantasie, e a volte mi masturbavo pensando che un figo come lui volesse me, ma non ho mai pensato davvero di farlo con lui. Poi finalmente ogni ...