Il fruttivendolo
Data: 14/11/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: tanganica
... Dopo un po’ di quest’esercizio, nuovo per me, lo sentii irrigidirsi, segno inequivocabile che stava per venire.
“Sto per sborrare” – mi disse, infatti, – se non vuoi che goda dentro la tua bocca preparati ad uscire il cazzo, diversamente fai come meglio ti piace”.
Io che non desideravo altro da parecchio tempo, tenni quasi tutta cappella del cazzo dentro la mia bocca, strinsi le labbra sul bordo esterno e mi preparai a ricevere la sborra mentre continuavo a succhiare.
Sentii uno schizzo violento e caldo che colpì il fondo della mia gola e mi precipitai ad ingoiare subito, ma ne seguirono subito molti altri che mi riempirono la bocca di quel caldo e meraviglioso nettare.
Lo trattenni un po’, poi facendo uscire un po’ di glande, passai con la lingua sul palato e gustai a lungo prima di ingoiarlo. Com’era buono, ….caldo, leggermente acidulo e vischioso, mi lasciò in bocca una dolce sensazione di viscido, ma quale sapore meraviglioso era stato, così come l’avevo immaginato, dolce, caldo nettare da assaporare direttamente alla fonte.
“Sei stato bravissimo – mi disse – non avrei mai pensato che uno come te che fa per la prima volta un pompino, riesca a farlo così bene ed addirittura con l’ingoio che è il massimo del godimento, da ora in poi, oltre che essere un bravissimo segaiolo, sarai ottimo succhiacazzi perché hai realizzato un meraviglioso pompino con l’ingoio, da oggi in poi potrai bere tutta la sborra direttamente dal mio cazzo”. Poi strinse il pollice e ...
... l’indice intorno all’asta che cominciava a diventare molle e fece uscire altre gocce ritardatarie che si fermarono sul forellino al centro della cappella, io estrassi la lingua, le leccai, le ingoiai e poi rimisi in bocca la cappella e continuai a succhiare con piacere bagnandola della mia saliva ed impregnandola del sapore della sborra. Era già passato qualche mese e questo lavoro mi piaceva sempre più e andare a lavorare era diventato un vero piacere anche perchè adesso al fruttivendolo i miei pompini gli erano piaciuti più delle seghe preferendo i miei a quelli della moglie che glieli faceva malvolentieri e senza ingoio. Dopo averlo stretto tra le mani, preso in bocca e succhiato il nettare, l'ultimo traguardo era sentire il suo cazzo e la sua sborra dentro il culo. Alcune volte ci avevamo provato ma quando sentivo la sua cappella spingere sul buco mi irrigidivo per il dolore e la paura per i danni che il suo cazzo poteva procurare al mio culo, perciò interrompevamo rimandando al momento opportuno. Ma adesso questo desiderio di finalmente penetrare il culo si era fatto sempre più forte sia per me che per lui.
“Ormai – diceva – non mi rimane altro che puntare sull’ultimo obiettivo, in altre parole quello di mettere questo meraviglioso cazzo nel tuo culo, desidero farti mio, voglio entrare col mio cazzo dentro di te, voglio sfondarti il culo, voglio farti sentire i miei coglioni che sbattono contro il tuo culo, in una parola…. voglio incularti e desidero che godiamo come non ...