La mia storia, terzo capitolo: roberto
Data: 18/11/2018,
Categorie:
Trans
Autore: anatrav72, Fonte: Annunci69
Mauro partì per Milano un paio di anni dopo: non l’ho più né rivisto né risentito. Mi mancava, naturalmente, ma d’altra parte ero anche un po’ sollevata: il suo atteggiamento da padrone, specie nell’ultimo periodo, rischiava seriamente di sconfinare nell’imposizione violenta, e questo non vorrei mai che si verificasse.
Come dopo qualsiasi abbandono passai un periodo senza un’amicizia fissa, frequentai ancora il cinema, frequentai le cascine. Purtroppo arrivarono gli anni dell’aids: questi posti diventavano estremamente pericolosi anche da quel punto di vista, cosicché approfittai per cercare nuove situazioni, annunci sui giornali e, quando cominciò, contatti su internet.
Non sto qui a raccontare tutti gli incontri che ho avuto attraverso internet: ad oggi certamente migliaia
Dirò di qualcuno che si è distinto dalla media, e comincerò con Roberto (nome di fantasia, capirete subito perché), che aveva ed ha tuttora un b&b in toscana vicino Firenze (non dico dove esattamente, ché non voglio creargli problemi).
Mi contattò su messenger, mi fece subito una certa buona impressione, perché si dimostrò duro e decisissimo nei modi, aveva anche lui una quarantina d’anni (dio, come mi eccitavano gli uomini di 40 anni! :-)), si descrisse moro, peloso, ben piazzato e con un cazzo più grosso della media. Secondo voi cosa risposi io?? Fissai un incontro al più presto con il culo che mi colava solo al pensiero. :-)
E feci bene. Si dimostrò perfettamente all’altezza delle ...
... aspettative: mi accolse in accappatoio, che si aprì dopo qualche secondo, mostrando un petto villoso e tonicamente muscoloso, gambe solide e un uccello che preludeva a qualcosa di importante… e di grosso. :-)
Me lo mise in bocca e, quando io feci per ritirarmi avendolo sentito fino in gola, mi prese per la faccia e mi disse: “Sei venuta qui perché ti piace l’uccello, adesso fai quello che voglio io, troia”. Ed io capii in quel momento di avere trovato un uomo che ci sapeva fare. Me lo ripiantò in gola e subito lo levò per sbattermi sul letto a pecorina: lo sentii spingere la cappella sul buco, poi dentro, fu solo godimento.
Fu poi a causa mia, che gli dissi mi piaceva farmi scopare in gruppo, che cominciò a chiamarmi al telefono invitandomi da lui, che aveva parlato di me ad un amico, poi due, poi tre, poi tanti, poi tanti tanti…
Tra le molte serate ne mi ricordo una in particolare: ero con Roberto e un suo amico, la serata era serena, tiepida, d’inizio estate, la camera dava su una terrazza molto grande, protetta allo sguardo da alberi alti e abbastanza folti. Abbastanza, ma non tanto da essere sicuri di non essere visti… Ciò nonostante Roberto e il suo amico insistettero per uscire: loro erano in pantaloni e a torso nudo, io leggermente più audace… :-) tacchi, calze nere velate, guepiere nera, parrucca bionda, il perizoma me lo avevano fatto togliere in camera. :-)
Da un lato della terrazza correva una ringhiera che era vicino alla parte alberata e, sullo sfondo, ...