1. La Matrigna - Atto 7 - Bisogno di consigli


    Data: 18/11/2018, Categorie: Incesti Autore: Raccontore, Fonte: EroticiRacconti

    Era un piovoso lunedì pomeriggio, di quelli grigi e cupi. Giovanni aveva preso un autobus dalla stazione del suo paese per raggiungere due paese dopo, un’altra stazione. A poche centinaia di metri, si erigeva una palazzina rossa composta da tanti appartamenti sicuramente lussuosi. Giovanni corse fino alla tettoia dell’androne principale cercando di tenere ben saldo l’ombrello, poi una volta al riparo dalla pioggia, tirò un sospiro di sollievo. Si avvicinò al citofono e scorse con il dito tutti i nomi, fino a trovare quello che gli interessava. De Franchi. Suonò un paio di volte, poi finalmente gli fu aperto. L’appartamento che gli interessava era inconfondibile perché portava il cognome inciso a grosse lettere sulla porta. Citofonò di nuovo, poi gli venne aperto. “Ciao caro!” Esordì spumeggiante Rossana tirando il ragazzo a sé e baciandolo guancia a guancia. Giovanni ricambiò il saluto con educazione notando immediatamente Mirko sulla sfondo che si alzava dal divano finendo di infilarsi i pantaloni, a petto nudo. “Ciao Giova, come va?” Fece il suo coetaneo con tranquillità. Rossana si slegò i capelli dalla coda, lasciandoli cadere sulle spalle e grattandosi il cuoio capelluto con una mano. “Tutto bene. Disturbo?” “No figurati! Tanto avremmo fatto una pausa, ora. Vuoi qualcosa da bere?” Chiese Rossana. “Oh, no vi ringrazio.” Mirko nel frattempo si era rinfilato la maglietta e procedeva nel corridoio invitando Giovanni a seguirlo. I due proseguirono insieme ed entrarono ...
    ... nella stanza del ragazzo, chiudendo alle loro spalle la porta. La stanza era tappezzata di poster ritraenti rapper conosciuti e sconosciuti, alternati a donne nude sparse qua e là. Era una stanza disordinata, con vestiti distribuiti su una sedia e persino sulla scrivania. “Non fare caso al disordine. Siediti pure dove vuoi. Insomma, qual è il problema?” Giovanni si chiese se effettivamente aveva senso chiedergli consigli. Il problema era che si sentiva ancora molto insicuro su quel che faceva e in fondo in fondo, cercava qualcuno che gli desse sicurezza e che lo incoraggiasse in quel che stava facendo. Mirko sembrava perfetto. La giusta dose di insensibilità, cinismo ed esperienza nel settore. “Dai sputa il rospo Giova. Non sarai mica agitato ancora per tutta quella questione? Sei il primo che conosco che si fa tutti questi problemi. Fossi in te avrei convinto il Dottore a darmi una terapia che potesse farmi segare ogni giorno da quella strafica di Franca!” Giovanni sorrise. In effetti gli sarebbe piaciuto, ma per ora andava bene anche una volta a settimana. “Volevo sapere come l’hai convinta a fare quella roba con lo sperma. Cristo, spalmarselo in faccia? Seriamente? Cosa mi invento?” “Ah! Ecco qui il porco che in te!” Mirko rise di gusto. “Te l’ho già detto, anche a loro piace, devono solo metabolizzare la faccenda e poi sono loro a chiedertelo il più delle volte. Lasciale il suo tempo per digerire la questione, vedrai che si farà sborrare ovunque poi.” “E’ stato così con ...
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