1. La Matrigna - Atto 7 - Bisogno di consigli


    Data: 18/11/2018, Categorie: Incesti Autore: Raccontore, Fonte: EroticiRacconti

    ... Rossana?” Chiese Giovanni a bassa voce per non farsi udire. “In circa due mesi, per noi è diventato tutto la norma. Seghe e pompini. A volte mi fa strusciare anche sulle sue chiappe finché non ci sborro sopra. Ogni tanto mi fa anche decidere dove venirle. Poco fa l’ho fatta ingoiare per comodità, sai com’è, dovevamo avere ospiti.” Giovanni si sentiva più in confidenza solo con Mirko rispetto a quando c’erano anche Rossana e Franca, quel linguaggio aperto non lo imbarazzava. “E quindi cosa le dico per venirle addosso?” “Inizia con qualcosa di più tranquillo. Se le chiedi subito di sborrarle in faccia sarà turbata. Fossi in te, lo farei sulle tette. Che cosa porta? Una quinta? Cristo che bocce!” “Oddio… sarebbe fenomenale… ma” Mirko lo interruppe subito per rubargli la parola. “Forza Giovanni, non farti mille problemi. Quella se l’è bevuta tutta la storiella del Dottore. Quell’uomo vale molto di più dei duecento euro che si prende, non trovi?” Giovanni fu d’accordo. In effetti se non fosse stato per il Dottore, lui non avrebbe mai passato i momenti trascorsi con Franca in quei due giovedì scorsi. “Senti Mirko, ma non hai paura che qualcuno vi scopra?” “Nah, per niente. Solo il Dottore e quel gruppo di così detti pazienti sa di me e Rossana. Per il resto del mondo, lei è la mia premurosa madre adottiva che mi ha levato dalla strada ad età già avanzata. Di certo è molto premurosa, dato il trattamento che mi riserva.” Entrambi i ragazzi risero alla battuta. “Per voi è tutto ...
    ... così… naturale.” “Lo diventerà anche per te e Franca. E’ così per tutti, lo sai? Si crea una certa intimità e complicità, è normale. Considera che una volta eravamo al centro commerciale, quello di San Donato a Firenze. Era un giorno in cui nel negozio di H&M non c’era nessuno quasi nessuno, solo noi. Eravamo lì per fare un paio d’acquisti, tranquillamente. Ad un certo punto, di sua iniziativa comincia a provocarmi dicendomi che quel giorno non avevamo ancora avuto del tempo per noi e che dovevamo sbrigarci a finire gli acquisti per dedicarci ad incombenze più importanti.” “E poi?” Lo incalzò Giovanni febbrilmente. “E poi non so, una frase tira l’altra e mi ritrovo nel camerino con il cazzo nella sua bocca. Un pompino da favola, in cinque minuti, nel camerino di un negozio! E’ stato veramente fantastico. Capisci ora che intendo?” “Wow… Capisco perfettamente.” Giovanni stava provando ad immaginare la stessa scena con Franca. Lui che le teneva i lunghi capelli in un’improvvisata coda di cavallo e lei, che con premura e accortezza gli succhiava il cazzo con quelle labbra carnose e le tettone che si appoggiavano con delicatezza contro le sue gambe. Venne investito da un brivido d’eccitazione. “Abbi pazienza e quel che deve accadere, accadrà. Comincia a lavorartela per bene. Trattala con premura, sii gentile e tutte quelle robe lì.” Giovanni ringraziò il nuovo amico, poi il discorso virò su altri argomenti. Avevano in comune molte passioni, dalle auto al calcio fino ad una naturale ...