1. Stefania


    Data: 30/09/2017, Categorie: Autoerotismo Autore: claudiaeffe, Fonte: RaccontiMilu

    Stefania salutò i suoi genitori e suo fratello sollevando appena lo sguardo dal libro di scuola.“Sicura che non vuoi venire con noi?”, le chiese la madre per la millesima volta.La ragazza annuì convinta.“Verrei volentieri, ma devo finire di studiare. Andate via tranquilli, se ho bisogno di aiuto chiamo la nonna”.“E’ che non so se me la sento a lasciarti qui da sola...”, mormorò ancora la madre.Fu il marito a prendere la situazione in pugno: ”Andiamo, non è più una bambina. Si tratta solo di qualche ora, se ha bisogno di qualcosa c’è tua madre e noi terremo i telefonini accesi”.Stefania sorrise, sperando di trasmettere tranquillità.La mamma finalmente si rassegnò e, preso per mano l’altro figlio, varcarono tutti la soglia.Stefania tirò un sospiro di sollievo; sembrava proprio che non volessero più andare via.Era vero che solitamente lei andava ovunque con loro, ma trovava eccessiva quella preoccupazione.Stavano solo andando a cena da sua zia, cosa avrebbe potuto capitarle?Non era più una bambina, non avrebbe messo le dita nella presa di corrente e non si sarebbe rovesciata la pentola dell’acqua calda addosso.Forse, però, non era di quello che sua madre era preoccupata. Forse temeva quello che lei avrebbe potuto fare.Stefania quasi rise. Sua madre sicuramente temeva che lei avrebbe invitato qualche ragazzo.Non sarebbe successo nulla del genere, anche se non aveva comunque intenzione di passare una serata innocente.Accese la televisione e si impose di seguire qualche programma ...
    ... per una mezz’ora.Voleva che trascorresse il tempo necessario da poter scongiurare un eventuale ritorno dei suoi per aver dimenticato qualcosa o cose del genere.La casa dei suoi zii era a circa un’ora di auto da casa loro, stimò che dopo mezz’ora - qualunque cosa avessero dimenticato - non sarebbero più tornati indietro.Guardò una puntata di “Una mamma per amica”, poi decise che era il momento di mettersi in azione.Recuperò la cartella e aprì il portapenne, da cui prelevò una ventina di bigliettini, accuratamente ripiegati e uniti assieme con tre elastici in maniera tale da formare altrettanti gruppi.“Andiamo!”, disse a se stessa.Si sfilò i pantaloni della tuta e la felpa, rimanendo in biancheria intima.Fece un sospiro, poi si privò anche del reggiseno e delle mutandine.Era una strana sensazione quella di essere completamente nuda nel salotto di casa; non le era mai capitato di sentire il suo sedere a contatto con la pelle del divano.Si alzò in piedi e fece qualche passo verso il centro della stanza, poi si sdraiò sul tappeto.Sentiva il cuore battere forte. Se i suoi fossero tornati in quel momento non avrebbe avuto il tempo di reagire, l’avrebbero vista.Questa cosa la spaventava e la eccitava allo stesso tempo.Allargò le gambe e le braccia, come se fosse una stella marina.Sentiva come se la sua pelle avesse acquisito maggiore sensibilità, come se ci fosse una leggera brezza a soffiarle addosso.Aveva la pelle d’oca e i capezzoli eretti, ma non per il freddo.Rimase coricata per ...
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