1. L'amico sfigato


    Data: 20/11/2018, Categorie: Etero Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu

    Io e Mario ci conosciamo fin da bambini. Siamo cresciuti assieme, abitando nello stesso palazzone di periferia, ed insieme abbiamo fatto le prime scuole dividendoci poi per le superiori e l�università. Due tipi completamente diversi io e lui:io, Luca, alto, lineamenti ben definiti, capelli castani, fisico ben modellato da sport e palestra. Fin da ragazzo ho attratto il gentil sesso e anche oggi, che ho qualche anno in più, non fatico a trovare compagnia, pur senza mai essermi impegnato seriamente con qualcuna.Lui: un nerd, fin da piccolo: fisico magro ma pochi muscoli, pallido, refrattario ad ogni mio invito a venire in palestra o altre attività ricreative. Per lui niente ragazze nonostante i miei sproni, solo i libri, la passione della sua vita. Si vedeva bene ora, all�università, dai voti: Lui tutti 30 con di verse lodi, io una meda sul 26 senza exploit eclatanti. Diversi eppure inseparabili. Amici senza una motivazione precisa, leali l�uno verso l�altro, pronti ad aiutare (ancora oggi con qualche argomento per me ostico) o altre circostanze. In una cosa mi era nettamente superiore: la birra. Lui la reggeva molto più di me. Non si sarebbe detto dal suo fisico, eppure io non ero esattamente astemio. Ricordo le uscite insieme verso qualche locale con una birra particolare, le lunghe serate passate chiacchierando di qualsiasi argomento che svisceravamo per il semplice gusto di farlo. Lui che mi riportava a casa perché brillo.Ecco, dal mio punto di vista Mario riempiva e ...
    ... completava in senso culturale la mia vita, trascinandomi anche a qualche evento (dove, in verità, più che la cultura io badavo alla figa), mentre io non ero mai riuscito a fare il contrario, portandolo ad una festa o che altro.Alla fine ero riuscito a convincerlo a venire al mare con me. Una breve vacanza tra amici, io lui ed altri tre. Niente di particolare, una località balneare sull�Adriatico dove più che la spiaggia per noi contavano i locali della movida. Gli altri tre si erano quasi incazzati con me perché avevo voluto portarmelo dietro, temevano avrebbe potuto intralciarli. Accettai di �sobbarcarmelo� io, nel senso di dividere con lui la stanza d�albergo, consapevole che non mi avrebbe dato problemi. Sì, perché Mario con me era gentile e disponibile; già altre volte non aveva avuto problemi a farsi da parte quelle occasioni che avevo dovuto disdire un qualcosa avendo una tipa sottomano.- Vai tranquillo, io mi arrangio �Era la sua frase consueta, e la nostra amicizia era cresciuta ferrea.Mi dispiaceva un po� per lui, completamente assorbito dai libri. Avevo cercato di scuoterlo un po�, fargli conoscere qualcuna, cercato di fargli vincere l�insicurezza:- Lascia perdere, non mi vedi? Chi vuoi che pensi di stare con me? �Altra frase, di scarsa autostima, con cui liquidava le mie proposte. In realtà non penso fosse male. Sì, il suo fisico non era come il mio ma era abbastanza alto, i suoi capelli mezzi ricci e tenuti ad altezza nuca a tratti gli coprivano il volto, ma credo che ...
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