1. Prigioniero


    Data: 20/11/2018, Categorie: Masturbazione Autore: Edipo

    ... mi fanno restare nudo per umiliarmi ancora di più. Rivedo Zara dopo due giorni. Mi hanno legato alla sedia, sono sempre nudo. Lei entra nella stanza, mi fissa a lungo. Si avvicina, mi accarezza, sono elettrizzato, le basta sfiorarmi per eccitarmi. Si siede accanto a me, mi parla con voce dolce. "Perché non gli dici quello che vogliono? Il maggiore dice che se parli sarai libero e io potrò venire con te, capisci? Ci daranno dei passaporti, del denaro, andremo all'estero con dei nuovi nomi, possiamo ricominciare daccapo, insieme. Oh, ti prego!" Scoppia a piangere. "Non ne posso più di accoppiarmi con chi vogliono loro, mi trattano come la peggiore delle puttane, sono prigioniera anch'io. Non ti dispiace vedermi trattata così, sbattuta come una di strada? Io vengo da una buona famiglia, ho studiato, poi ho fatto degli errori e me li stanno facendo pagare tutti, mi ricattano. Salvami, andiamocene, possiamo stare sempre insieme, fare sempre l'amore. Voglio te, te solo." Mi accarezza ancora, non resisto più, l'orgasmo è rapido e straordinario, il liquido la sfiora. E' da quando ero ragazzo che non avevo un orgasmo così, spontaneo, senza nessuna manipolazione da parte mia o di altri. "Lo vedi che mi desideri? Che aspetti a parlare? Potrai liberarti dentro di me." La porta si apre, capisce che deve andare via. Si volta ancora, mi ripete ancora:"Parla, chiedi del maggiore!" Rimango solo. Ho deciso, non resisto più. Da tre giorni la stanza accanto è vuota. Un nuovo modo di sfinirmi, ...
    ... mi esasperano poi senz'altro ricominceranno gli spettacolini, ma sarà inutile, ho deciso. Al diavolo la causa, al diavolo le idee, al diavolo gli amici e i compagni di lotta, cosa c'è di più importante di una donna con cui fare l'amore ? Voglio Zara, se sono vere le promesse la voglio per sempre, non riesco a non pensare a lei, al suo corpo, alla sua voce. Perché sacrificarmi? Per abbattere un tiranno che sarà sostituito da un altro peggio di lui o da un falso sistema democratico che in maniera più subdola opprime la gente senza darlo a vedere. Cambierà il mondo grazie a me, al mio sacrificio? L'umanità sarà più felice? E se volessi essere felice io? Dove sei, Zara? Ho chiesto del maggiore, alla fine. Mi portano da lui. Sono nella solita stanza, seduto davanti alla scrivania con il tagliacarte e la foto, il ritratto sul muro, accanto il caporale che ha scopato più volte Zara, il gatto dagli occhi azzurri che si viene a strusciare su una mia gamba. Il maggiore è seduto, quasi stravaccato sulla sedia. Non ha la solita espressione gioviale. Gli ho appena riferito che sono pronto a collaborare. Il caporale scoppia in una risata sguaiata che offende le orecchie e l'anima. Il maggiore scuote la testa. "Troppo tardi" dice, " il treno è passato. Qualcuno ha parlato prima di lei." Mi fa un nome, quello di un mio amico di vecchia data. "Lo abbiamo preso qualche giorno dopo di lei, lo abbiamo sottoposto allo stesso trattamento, bé, lui ha resistito dieci giorni meno di lei. Ci ha detto ...
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