Una nerchia rispettabile
Data: 23/11/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Wthinking
Era piena estate, Rebecca e Valentina abitavano nelle case prospicienti al lago di Rallo, in un borgo medievale, che lentamente andava spopolandosi. Il lavoro era calato da tempo, la crisi aveva fatto il resto, le università lontane dal Paese avevano ridotto la popolazione con ondate di studenti migratori, che una volta finiti gli studi non sprecavano anni di sacrifici, per tentare di riqualificare la terra che aveva dato loro i natali. Rallo però era stupendo, prima o poi l’Unesco se ne accorgerà.
Si divide in due parti: una bassa con uno splendido lago, dove appunto vivevano le due giovani amiche e la parte arroccata piena di vicoli granitici, budelli a strapiombo sul vuoto, feritoie ormai piene di rifiuti lasciati da barbari moderni, ma sempre incivili. Si erano moltiplicati bene si vede, per arrivare fino a Rallo. Ciò non toglieva la bellezza, soprattutto della parte alta, dove viveva Ivan.
Tutte le mattine, dalla parte alta del borgo, con un recalcitrante asino color fumo, Ivan faceva la sua comparsa sulle rive del lago di Rallo, faceva abbeverare la bestia e la lasciava libera di mangiare il fieno. In quella zona c’era tanto fieno di secondo taglio, una prelibatezza avrebbe ragliato col dono di parola il suo asino.
Ivan non era bellissimo, ma neanche da buttare via. A dirla in breve: per scopare non aveva bisogno di usare il cloroformio. Di ragazzi giovani ce n’erano pochi e questa era un’enorme arma a suo vantaggio e stando le voci pare che le armi enormi ...
... fossero due. Nelle notti d’estate, i racconti bagnati delle fanciulle intorno al fuoco parlavano di gare a chi ce l’avesse più lungo tra lui e l’asino. Tantissime risate in quelle notti non caldissime per via del lago, che portava un alto indice di umidità, a parte quello delle mutandine di studentesse in vacanza o ragazzine del posto.
Ogni volta che arrivava in riva al lago, Ivan era solito raccogliere i mozziconi, le bottiglie di vetro vuote per restituire un po’ di decoro alla sua Rallo, insomma cancellava i bagordi delle serate precedenti. Non che ne usassero molti, ma ogni tanto toglieva anche preservativi.
Una mattina però trovò due perizomi neri, con dei merletti a contorno. La cosa lo colpì di primo appunto, ma poi come tutte le mattine lasciò pascolare il suo asino e tagliò un po' di legna sul solito ceppo.
Finito di sudare, non aveva dimenticato il recente ritrovamento, caricò la legna sull’asino e tornò a casa. Ovviamente per tutta la strada di ritorno si domandò a chi potessero appartenere e come mai il ritrovamento così vicino, fece mille fantasie lesbo a riguardo, ma davvero non riusciva a farsi una ragione e nella sua mente nessun volto familiare poteva prendere la forma di una coppia di ninfette lecca figa alle prime armi. Arrivato a casa era troppo eccitato, chiusa la bestia nella stalla, si masturbò in maniera repentina, un centinaio di sali e scendi sospirati, un mezzo urlo finale e riempì di seme il lavandino, mentre con l’altra mano odorava l’intimo ...