Una nerchia rispettabile
Data: 23/11/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Wthinking
... l’attenzione e lo lasciarono rivestire, ma una volta sparito dal radar, cominciarono a masturbarsi a vicenda, in maniera davvero violenta, con praticamente l’intera mano dentro le rispettive fighe, ansimando e gemendo, quasi piangendo a singhiozzo. Ivan si era perso lo spettacolo, era venuto per quello, ma in maniera sbadata era stato troppo arrendevole…non fosse che tornò sui suoi passi per raccattare il portafogli perso togliendo i pantaloni. Fu allora che fugò tutti i suoi dubbi, le lesbiche esistevano eccome e vivevano al lago di Rallo! Le due timide succhiatrici di vagine non se ne accorsero neanche, che Ivan era davanti a loro, con il rettile nelle 2 mani al massimo della sua erezione. Avrebbe potuto farci il salto in alto.
La più ingorda di tutte era Rebecca, che vantava più esperienze dell’amica, non ci pensò un secondo di più e capì che avrebbe passato tutta la sera a curarsi dell’asta di Ivan. Valentina, fondamentalmente innamorata dell’amica, non fece che assecondare quell’improvvisato trio e attaccarsi al clitoride già fradicio della compagna di merende. La formazione era bella che formata, Ivan eretto in tutti i sensi e le due sospiranti bagnate a seguire, travolte letteralmente dalla passione improvvisa. Ivan era resistente, la sega del pomeriggio gli aveva dato un enorme vantaggio e Rebecca lavorava aiutandosi con 2 mani e ne avrebbe volute avere altre due e le avrebbe avute se non avesse avuto il clitoride che pulsava di immenso piacere. Valentina quando ...
... alternava colpi di lingua assestati al bottoncino, le grandi labbra e le piccole era inarrestabile, Rebecca la chiamava la Moulinex della micina. Ivan si godeva dall’alto lo spettacolo, vedeva quei culi a forma di pesca e non poteva che immaginarsi il resto, nel frattempo da basso il manubrio continuava ad essere lucidato con grande intensità.
Valentina era una maga, al culmine del piacere Rebecca urlò: “Sborrami in bocca, dai sborrami nello stomaco” , ma Ivan era distante dall’eruttare e Rebecca capì di averglielo detto perché ebbra di piacere e lasciò continuare l’opera alla sua amica , mentre lei ricambiò le attenzioni con le dita e nel frattempo con quel poco di saliva che le era rimasta cominciò a preparare la strada a Ivan, per trapanare il culo della Vale. Al lago non potevano concedersi molto, ma negli annoiati pomeriggi di Rallo, spesso si divertivano con strap on di dimensioni equine pure loro, ovviamente uno in carne ed ossa non se lo sarebbero mai immaginato.
Ivan, spaccava pure la legna, ma stupido non era e in perfetta sintonia con il piano sodomitico di Rebecca, sfilo il cazzò dalla bocca della Vale e molto lentamente cominciò a farsi strada dentro lei, da dietro. Lentamente, molto lentamente, perché il rischio di aprirla in due era probabilissimo. Il suo culo era di ferro, con le curve delle chiappe ben delineate e l’assenza di inestetismi vari, davvero era perfetto e sembrava quasi peccato intaccarlo in qualche modo, ma il piacere superava qualsiasi ...