Dolce e perversa
Data: 23/11/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Sesso di Gruppo
Hardcore,
Autore: antonio_rosita
... normali, che non hanno nulla di cui vergognarsi al tuo cospetto.”“diciannove”“questa per la tua mediocrità”“venti”“questa per il mio piacere.”Fece cadere la cinta per terra, la penetrò con le dita sapendo di trovare un lago di piacere. Lei cedette sulle sue gambe. Non aspettava altro e godette come mai aveva goduto.Genuflessa sul suo piacere, vide quel fiero cazzo che aspettava d’essere omaggiato e riverito a puntino.Lo leccò come si conviene ad una sprovveduta che tutto deve al suo signore incontrastato.Lo servì a dovere, mentre lui fermo e fiero osservava.Lo succhiò con devozione e amore, mentre ancora gocciolava; il suo desiderio era ormai smania.E mentre aspettava di dissetarsene. Lui la interruppe, lasciandola sgomenta.La girò nuovamente e la sodomizzò con forza, lei urlò ma quasi svenne venendo.La lezione che lei imparò quella sera è che la normalità è un concetto soggettivo, che le persone – quelle persone che lei considerava ai margini – hanno una vita sociale uguale a tanti altri, non sono rintracciabili indizi tali da far presupporre una anormalità sessuale.Che l’anormalità sessuale in realtà non esiste, è solo un percorso diverso, un’indagine dentro di noi, che ci conduce infine a realizzare le nostre fantasie, avendone coraggio.Che tutto ciò in cui lei credeva, era caduto perché quell’uomo di successo, affascinante, piacente, attraente, non denotava devianze e perversioni.Infatti, non era un perverso.La lezione che lui le impartì era proprio questa: “abbassa ...
... i toni saccenti, bimba e impara a conoscere prima di giudicare. Perché non sei nessuno e non puoi ergerti a giudice supremo.Ora sai qualcosa in più.”Lei accettò di incontrarlo di nuovo, era eccitata al solo pensiero di come grondava piacere quella sera.Lo voleva ancora e cosi fu.Ancora una voltaI vostri racconti eroticiQui la prima parte del racconto “la lezione”.Lo incontrò ancora quell’uomo affascinante come il peccato.Fu casuale riconoscerne il profumo e la voce, seduto di spalle in un caffè del centro.Vanessa sobbalzò quando ebbe conferma che di lui si trattava. Di quel perfido bastardo che l’aveva ferita. Ma più forte era la verità che lui le aveva sferzato addosso, maggiore era la ferita del suo cuore e l’attrazione ormai divenuta ossessione.Lei non riusciva più a far l’amore serenamente con il suo compagno. Non gradiva più il suo modo di toccarla ed aveva cominciato persino a fingere piacere, per non insospettirlo.Si scostò appena, fingendo di interessarsi ad un articolo di una rivista letteraria. Prendeva appunti, così sembrava, ma le orecchie, gli occhi e la testa, erano rivolti a lui ancora di spalle. Cambiò sedia per osservare meglio la donna che gli stava accanto. Per capirne le grazie e carpirne il segreto che teneva lui così rapito.Claudia, le sembrò avesse pronunciato, una donna più grande di lui. Lui bel tenebroso dal corpo curato in ogni dettaglio. Fisico flessuoso e andatura sicura. La donna vestita di semplicità, era elegante con il suo tubino nero che ...