Dolce e perversa
Data: 23/11/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Sesso di Gruppo
Hardcore,
Autore: antonio_rosita
... in modo quasi logorroico. Lui l’ascoltava attento, a volte agrottando le ciglia, altre con un accennato sorriso sornione.Ma quanto era affascinante, era un gran bell’uomo, vestito proprio come a lei piace.E come muove bene le sue mani, e quegli occhi, quella bocca.Lei ripensava alle volte che aveva fantasticato su di lui, anche mentre stava con il suo ragazzo. A come tradiva l’ignaro compagno, con il pensiero. E si chiedeva, mentre pasteggiava, cosa avrebbe fatto se solo lui ci avesse provato… Di certo gli avrebbe detto: “ehi, ma per chi mi hai presa? Che ti credi, che sol perché scrivo racconti erotici sono una pornostar? Io non ho mai fatto niente di diverso dal normale.”Ma cos’è normale? Anche questa certezza si stava appannando. Non è che il suo concetto di normalità altro non fosse che un desiderio di provare sensazioni nuove?Lui le porse un altro calice di prosecco, e nel farlo la sfiorò. Il viso di lei si avvampò, un fremito la scosse e inavvertitamente rovesciò lo spumante sulla camicia di lui.Era imbarazzata, mortificata, non le era mai successo. Accidenti che figuraccia, macchiargli cosi la camicia. Oltretutto gli aveva mostrato d’essere fortemente emozionata.Lui aveva cambiato espressione: “cos’hai fatto?” chiese con voce ferma.“Scusami, non so come sia successo. Sono stata sbadata. Cosa…”“Taci”Silenzio, lei smarrita e sorpresa da tale reazione, balbettava scuse.“Taci!”Silenzio, lunghi minuti di silenzio sembravano un’eternità. Lei tremante attendeva.“Sei stata ...
... sbadata, non sono contento di ciò. Mi hai deluso, dovrò punirti per questo”.Lei attonita ascoltava incapace di reagire.Lorenzo la girò di colpo tenendola per un braccio. Lei si trovò china sul tavolo a 45° e da quella posizione, la gonna non copriva più il bordo delle autoreggenti.Non vedeva, sentiva rumori che non distingueva.Finché sentì sollevarsi la gonna e si sentì tramortire da una sferzata. Un colpo secco la fece sussultare e gridare. Un grido che non riuscì a soffocare.Lui si era sfilato la cinghia del pantalone e dopo aver saggiato la reazione di lei, le disse …“una sferzata per ogni tua cazzata. Contale a voce alta.”Le gambe di lei tremavano, ma non reagiva. “Conta!” – ordina lui.“Una…”“questa perché sei stata sbadata”“due…”“questa per la tua arroganza”“tre…” Il dolore alle natiche era squarciante, sembrava intollerabile.“questa per la tua presunzione”“quattro…”“questa perché sei convinta di poter giudicare tutti e tutto”“cinque…”…“sette…”Il dolore della sferzata era ammortizzato da uno strano e nuovo piacere.Alla decima, la ragazza si rese conto di grondare piacere. Di desiderare pazzamente di essere presa nel modo più selvaggio possibile, voleva essere profanata e quelle sferzate cominciavano a darle godimento.“dodici”La voce tremante ed eccitata, invocava altre scudisciate. Dio come la eccitavano.I suoi gemiti erano ora di piacere immenso.“diciotto…”“questa perché devi capire che il mondo fuori dal tuo minuscolo spazio, è immenso e pieno di sfaccettature, di persone ...